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La Stampa

Vino nell’incertezza. I controlli sulle Dop rischiano la paralisi ... Incrocia le dita preoccupato: “Se entro al fine di luglio il nuovo sistema di controllo sulle Dop non dovesse essere a norma rischiamo la paralisi”. A Giuseppe Martelli, direttore generale di Assoenologi, non piace gridare “al lupo al lupo” ma di fronte al “fatto che finora poco è stato deciso sul fronte dei controlli” e soprattutto che “le scelte devono essere fatte al massimo entro un mese” allora è meglio “mettere tutti sull’avviso”. Tutto nasce dal regolamento comunitario 479/2008 che dal 1 agosto 2009 impone che la certificazione sia eseguita o dalle autorità centrali o da organismi di controllo autorizzati, i cosiddetti “enti terzi”. Di fatto i Consorzi di tutela non potranno più svolgere i controlli e anche le Camere di Commercio dovranno operare rispettando quella norma. Perché l’Assoe-nologi è preoccupata?

“Perché nonostante manchino soltanto due mesi all’entrata in vigore delle nuove norme non è ancora chiaro quali siano gli organismi abilitati dall’Icq e chi li sceglie. Questo settore ha bisogno di certezze e non di interpretazioni basate sulle similitudini”.
A che cosa si riferisce?
“Alla scelta degli organismi di controllo che, per similitudine con la regolamentazione che caratterizza le altre Dop e Igp agroalimentari, mi porta a dire che la scelta tocchi ai produttori e agli operatori di ogni denominazione, visto che sono le aziende che si accollano i costi diretti, ma soprattutto quelli indiretti che potrebbero eventualmente derivare dalla inefficienza del sistema o da una eccessiva rigidità burocratica”.

Che cosa si deve fare?
“E’ necessario che entro la fine di giugno a livello comunitario e a livello nazionale siano prese decisioni tali da consentire in breve tempo di scegliere o di far diventare operativi gli organismi di controllo. In caso contrario il rischio della paralisi esiste”.
L’Italia è pronta ad affrontare l’entrata in vigore delle norme dell’Ocm del vino?

“In questi mesi abbiamo assistito a continue modifiche dei testi europei, tanto che siamo giunti alla versione numero 11 (undici). Ce la faremo ma con quali risultati? E’ vero che il testo sulle pratiche enologiche è disponibile dal mese di gennaio, ma è altrettanto vero che il cammino per la sua approvazione non appare scevro da problemi. Un esempio: il taglio tra vino bianco e rosso per ottenere il rosato. Per non parlare della controversia sulla dealcolizzazione. Restano irrisolti anche i problemi dell’etichettatura dei vini varietali o dell’indicazione dell’annata in etichetta dei vini generici”. E’ tornato d’attualità il tema della riduzione del tasso alcolemico. Assoenologi è contro l’abbassamento dei livelli?

“Se è vero che la guida in stato di ebbrezza è un pericolo, è altrettanto vero che siamo di fronte ad un’esagerazione mediatica, ad un’esasperazione che rischia di inculcare nell’uomo della strada che l’alcool sia la causa di tutti gli incidenti stradali più devastanti, senza mai distinguere tra abuso e corretto consumo, senza mai far differenza tra vino e superalcolici o tra gli “intrugli” che vengono bevuti solo per “sballare”. Quasi che il consumo di una buona bottiglia durante il pasto sia un crimine e non un piacere”.

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