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La Stampa

Wine show a Torino. Con il vino quotidiano e la rivincita delle botti ... Da sabato il Salone punta sul pubblico... Tre giorni, un salotto del vino, uno spettacolo di appuntamenti e degustazioni dedicato a bianchi e rossi. È il nuovo volto del Salone del vino che per l’occasione cambia anche nome e diventa “Wine show” il filo conduttore sarà il consumo quotidiano e consapevole, attento alla qualità e lontano dagli eccessi, anche nei prezzi. La rassegna comincia sabato 24 e si conclude lunedì 26 ottobre. “L’obiettivo - ha detto Andrea Varnier, direttore di Lingotto Fiere - è quello di creare un orientamento più diretto al consumatore. Apriremo con un convegno sul consumo quotidiano e chiuderemo con il tema del bere consapevole, per riassumere i due temi portanti della rassegna”. Al Lingotto si potranno degustare molti vini autoctoni italiani (in programma il IV Forum), ma anche etichette straniere, come i vini brasiliani presentati dalla Federazione sommeliers. Verrà presentata la “Guida al vino quotidiano 2010”, edita da Slow Food, e dedicata ai vini di qualità ma sotto i 10 euro di costo a bottiglia. “Wine Show - ha sottolineato Mino Taricco, assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte - dà a tanti piccoli produttori l’opportunità di farsi conoscere e di incontrare il mercato ed è un inno alla speranza perché le aziende che hanno privilegiato la qualità sono pronte alla ripresa dopo la crisi economica che ha penalizzato anche il comparto agroalimentare”. Il vino quotidiano sarà al centro dello spettacolo ma non mancheranno i grandi eventi come la “Degustazione del Barolo del millennio” o l’appuntamento con Franco Biondi Santi, un mito dell’enologia italiana che proporrà in un appuntamento esclusivo i grandi Brunello di Montalcino degli ultimi 40 anni. Ci saranno dibattiti, wineforum e saranno messe sul tappeto anche tematiche che infiammano il mondo dell’enologia. Come ad esempio il tema delle barrique. Perché ora la moda dice che il vino migliore sta nelle botti grandi. L’ultima tendenza stravolge il noto proverbio che indica nel piccolo il contenitore migliore ma soprattutto cancella la tendenza delle barrique. Gli ordini per le botti tradizionali sono in crescita in Italia e all’estero, mentre le importazioni di barriques sono in forte calo. Per alcuni vini, in partiolare i docg, la maggioranza degli enologi è convinta che la scelta migliore sia il rovere dei Balcani o di Slavonia rispetto al rovere francese. L’esperto che tratterà il tema a Wine show è Joseph Nicastro, relatore nello speciale laboratorio del Gusto “I segreti del legno” curato da Slow Food. Nicastro, consulente per alcune tonnellerie francesi, ripercorrerà scelte e mode in fatto di botti nell’ultimo trentennio, prima lo smantellamento delle vecchie botti a favore dell’acciaio, poi il ritorno in grande stile del legno di rovere, poi quello dei tini troncoconici per la vinificazione e, infine, la rivincita delle botti grandi o di medie dimensioni.

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