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La Stampa

Il Fai resuscita un vino nobile ... Torna il “Colline saluzzesi” dal vigneto del castello di Manta tutelato dal Fondo per l’Ambiente... Non solo tutela del paesaggio italiano, ma anche valorizzazione dei prodotti agricoli che si producono nei castelli o nelle tenute di proprietà.
Questo il programma del Fondo per l’ambiente italiano, associazione che in una recente “lettera aperta” ai presidenti della Camera e del Senato, ha invitato deputati e senatori ad affrontare un serio dibattito in Parlamento - così scrivono la presidente Giulia Maria Mozzoni Crespi e il presidente onorario del Wwf Italia, Fulco Pratesi - “sull’uso e sull’abuso del territorio e sulla tutela del paesaggio italiano”.
L’ultima sortita Fai, in questo senso, è rappresentata dalla “rinascita” di un vino nobile, di un “vino della storia”. Vale a dire il “Colline saluzzesi”, un rosso dedicato alla Contessa Elisabetta Provana Del Sabbione deRege Thesauro, discendente della famiglia che per secoli è stata proprietaria del castello di Manta, nel Cuneese, che conserva preziosi tesori d’arte gentilizia. Dopo anni di paziente lavoro su antiche varietà ampelografiche - spiegano al Consorzio di tutela dei vini doc Colline saluzzesi - è stato festeggiato il debutto.

“Il Colline saluzzesi è un rosso corposo sui 14, tratto da vitigno Barbera, che porta una doppia firma: quella del conte Carlo deRege Thesauro, titolare del vigneto storico, e quella del produttore Emidio Maero, già noto per il suo Pelaverga”, così lo descrive Coldiretti-Fattoria amica, che
ha contribuito con il Consorzio alla celebrazione del lancio (insieme con AgriValleBronda, Confcommercio saluzzese, Atl e Gal terre occitane). “Siamo di fronte al recupero di un vigneto storico, quello del Maniero dei Marchesi di Saluzzo, che conserva preziosi tesori d’arte gentilizia, e
che è stato donato al Fai nel 1983”, afferma Emidio Maero.

“L’antica vigna del castello - spiega la delegata del Fai e assessore alla Cultura del Comune di Manta, Silvia Cavallero - è stata rimessa in funzione con viti e impianti originali dal viticoltore Maero di Castellar. Questi ha proceduto alla coltivazione della vigna, a una vendemmia selettiva e quindi alla vinificazione e imbottigliamento d’intesa con il conte Carlo deRege. Dopo un lungo lavoro, si è ottenuto il risultato di un vino prezioso, unico nell’enologia italiana”.

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