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La Stampa

Brindisi a spumante. L’Italia stappa 140 milioni di bottiglie ... Le proiezioni di vendita di Assoenologi... Un ottimo fine anno per il vino italiano, lo spumante in particolare: nelle due settimane incluse tra Natale e l’Epifania si stapperanno in Italia 140 milioni di bottiglie di spumante, il 40% dei 350 milioni di bottiglie prodotte quest’anno nel nostro Paese. In valore, il centro studi di Assoenologi calcola che in queste festività gli italiani spenderanno in “bollicine”, nelle enoteche, al supermercato o al ristorante, oltre 800 milioni di euro. A questa cifra bisogna aggiungere i mille milioni di euro, che rappresentano altri vini italiani, tranquilli o frizzanti, regalati o bevuti durante pranzi o cenoni. Nell’insieme si può prevedere una cifra complessiva di 1.800 milioni di euro come spesa per i vini made in Italy. Il successo delle “bollicine” - spiega Giuseppe Martelli, direttore generale di Assoenologi - sta in due fattori: l’incremento, nonostante la crisi, delle vendite di confezioni di vini e spumanti (+5% sul 2008) e le vendite di spumanti all’estero (+5,2% in quantità). Quanto al primo punto, Martelli fa osservare che regalare vini o spumanti italiani, ben confezionati, è un gesto che può accontentare facilmente sia chi lo fa sia chi lo riceve. E la varietà di tipologie e di costo sono molte. Quest’ultimo concetto è anche - secondo Assoenologi - la molla che spinge le nostre esportazioni sui mercati internazionali. Quel 5,2% in più di vendite rispetto all’anno scorso ha un preciso significato: il consumatore è sempre più attento e competente, sia per le bottiglie normali, che per quelle “di grido”. Sceglie basandosi sul rapporto qualità/prezzo per i prodotti di fascia media, e qualità/prezzo/immagine per quelli di più alto livello. L’esportazione nel settore degli spumanti è molto importante, perché gli italiani ne bevono, in media, soltanto 3 bottiglie a testa l’anno, contro le 6 dei tedeschi, le 5 dei francesi e le 4 degli spagnoli. Ma quali sono gli spumanti più venduti? Sempre secondo i dati elaborati da Assoenologi, l’Asti e il Prosecco si confermano gli spumanti preferiti dai consumatori mondiali. “Per quanto riguarda il prezzo al consumo - dice ancora Martelli - in Italia mediamente nella grande distribuzione una bottiglia di Asti oscilla dai 3 ai 7 euro, secondo le diverse offerte; all’incirca gli stessi prezzi per il Prosecco”. Per i vini di livello più elevato (dagli 8,5 ai 15 euro la bottiglia), molta soddisfazione in Trentino e in Lombardia, considerato che le aziende produttrici di “Trento Doc” hanno venduto nel 2009 poco meno di 9 milioni di bottiglie, cui vanno aggiunti altri 2,5 milioni di bottiglie elaborate con il “metodo charmat”. Stesso discorso in Lombardia, dove il Franciacorta Docg ha raggiunto i 10 milioni di bottiglie, che diventano quasi 15 con le altre, sempre metodo classico. Nell’Oltrepò Pavese le aziende avranno venduto alla fine di quest’anno oltre 9 milioni di bottiglie, di cui 7 milioni prodotte con il “metodo charmat”. Una particolarità che si osserva ormai da quattro anni - spiega ancora Martelli - è la conferma della forte preferenza verso lo spumante metodo classico rosè: la domanda di questo vino è aumentata del 100%, tanto da mettere in crisi i produttori che hanno esaurito tutte le scorte.

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