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La Stampa

Export in ripresa. Ora lotta ai pirati ... “E’ andata meglio del previsto perché abbiamo investito in qualità e sicurezza ma anche perché abbiamo ripreso in mano la valigia con i nostri prodotti e siamo andati in giro per il mondo”. Gian Domenico Auricchio, presidente di Federalimentare,
spiega così il bilancio 2009 di un settore che è riuscito a contenere gli effetti della crisi sia dal punto di vista della produzione (-1,8%) che dell’esportazione (- 4%), “percentuali che hanno superato le nostre iniziali previsioni. Anche per quanto riguarda le esportazioni anche grazie alle performance di Piemonte e Campania”. E l’anno in corso “potrebbe essere quello della svolta perché se prendiamo in considerazione i risultati del secondo semestre del 2009 sono tutti di segno positivo”.
Ma il numero uno di Federalimentare sottolinea la necessità di consolidare questo trend che dovrebbe permettere di tornare ai livelli produttivi del 2008 e per farlo chiede un’azione di sistema che coinvolga il governo, le regioni, le banche. “Dal nostro punto di vista - spiega - dobbiamo continuare l’impegno sul fronte della qualità e della sicurezza alimentare, ma per farlo è necessario agevolare al massimo il ricorso al credito per le imprese e
intensificare la promozione all’estero del made in Italy”.
Auricchio pensa di poter recuperare più facilmente le posizioni sul mercato estero rispetto al consumo domestico e per questo motivo che sottolinea come prioritaria la “tutela dei nostri prodotti dai fenomeni di contraffazione che ci colpiscono non solo dal punto di vista del danno economico ma anche dal punto di vista dell’immagine”. Senza dimenticare che “questa fase di difficoltà generalizzata, deve essere utilizzata per ottimizzare i rapporti sul mercato interno e internazionale. I rapporti di filiera, infatti, spesso non sono equilibrati e sufficientemente trasparenti penalizzando soprattutto le piccole e medie imprese”.

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