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La Stampa

Ma il crollo dei consumi non è solo una cattiva notizia: così si salvano vite umane ... Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, l’associazione che elabora statistiche sugli incidenti stradali, non ha dubbi: i produttori di vino saranno anche danneggiati dalle leggi in materia di guida e alcol, ma sul fronte della sicurezza il calo dei consumi è un’ottima notizia. “Capisco il punto di vista di chi deve vendere - dice - ma la realtà è che gli incidenti più gravi sono causati dall’abuso di alcolici nel 30% dei casi. I nostri dati rivelano che, per quanto riguarda gli incidenti provocati dai pirati della strada, la quota supera il 30%, e parliamo solo di quelli accertati nell’immediatezza, perché la nostra stima va oltre il 50%, considerato che molti di questi signori vengono scoperti o si costituiscono dopo alcuni giorni”. Poi c’è la casistica delle forze dell’ordine su chi subisce atti di violenza: gli autori risultano sotto l’effetto di alcol o sostanze per il 25-30% dei casi”. Del resto, aggiunge Biserni, i dati sull’effetto dei limiti all’alcol sulla sicurezza stradale parlano chiaro: dai 5.668 morti sulle strade del 2006 l’Italia è passata ai 4.731 del 2008. E i controlli con gli etilometri nello stesso periodo sono cresciuti in modo esponenziale: dai 250mila nel 2006 a 1 milione 400mila nel 2008, fino a un milione e 900mila l’anno scorso. C’è chi dice che il livello 0,5 di alcol nel sangue sia troppo basso. Biserni non ne è convinto: “Una volta abbiamo fatto una verifica a cena con l’etilometro: chi ha bevuto 250 centilitri di vino, pari a due bicchieri, è risultato ampiamente al di sotto del limite, ma anche fra quanti hanno bevuto, oltre ai due bicchieri, anche un aperitivo e un amaro, quasi nessuno superava la soglia. Segno che non è un limite così restrittivo”. E conclude: “In Italia ci lagnamo troppo: in Paesi come la Francia queste lamentele non si sentono. E da loro i controlli li fanno anche davanti ai ristoranti. Bisogna che il nostro Paese diventi adulto”.

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