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La Stampa

La storia ... Bollicine, l’Italia batte il mito Dom Perignon... Un documento. Il metodo champenoise è stato descritto cinquant’anni prima... Francia patria delle bollicine? Un falso mito, sfatato da una polverosa seicentina custodita alla Biblioteca Nazionale di Roma. Lo spumante ha origini italiane, probabilmente marchigiane. Lo prova Francesco Scacchi, medico nato a Fabriano nel 1577, che nel suo trattato “De salubri potu dissertatio” dedica un intero capitolo al vino “titillans”, volgarmente detto “piccans”. E descrive nei dettagli quel metodo champenoise di cui il francesissimo abate benedettino Dom Pierre Pérignon resta l’unico inventore universalmente riconosciuto. “Ma - spiega Sergio Sgarbi, economista e studioso appassionato di enologia - l’invenzione del monaco di Hautvillers viene fatta risalire al 1670, mentre il trattato di Scacchi è del 1622”. Cinquant’anni sufficienti a rendere ancora più frizzante l’eterna competizione con i cugini d’Oltralpe. E se la nascita delle bollicine potrebbe addirittura essere fatta risalire all’epoca dei Romani, che di certo bevevano vino e non soltanto fermo, il processo di rifermentazione in bottiglia con l’introduzione di zuccheri e lieviti (tipica di spumanti e champagne), era senza dubbio noto ai ricchi consumatori rinascimentali. Che già consideravano il suo frizzante prodotto un bene di lusso. “Far risalire l’origine dello spumante al Rinascimento italiano - prosegue Sergio Sgarbi - è un dato storico che tutti gli enologi e i produttori italiani dovrebbero conoscere. Per essere orgogliosi della propria tradizione, e riappropriarsene in maniera adeguata”. Come alcuni produttori marchigiani, sulle orme dei colleghi veneti e piemontesi, stanno già facendo.

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