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La Stampa

Vino, il grande sorpasso. L’Italia stacca la Francia ... Sfida fra i due big mondiali... Nel 2010 abbiamo distillato di più. E cresce l’export... “E i francesi ci rispettano, che le balle ancora gli girano”, cantava Paolo Conte riferendosi a Bartali. Ma da oggi il concetto ciclistico si può estendere anche a quello enologico. Con i risultati finali dell’ultima vendemmia, infatti, l’Italia è diventata il principale produttore di vino al mondo grazie al sorpasso di misura messo a segno proprio nei confronti della Francia, che deteneva il primato. A dirlo sono i dati della Commissione europea resi noti ieri da Coldiretti: 49,6 milioni di ettolitri di vino prodotti nel nostro Paese, contro i 46,2 milioni realizzati dai cugini d’Oltralpe su un totale comunitario di 157,2 milioni di ettolitri, in calo del 3,7%. “Il risultato - spiega la Coldiretti - è il frutto di una sostanziale stabilità della produzione in Italia, a fronte di un calo registrato in Francia”. Il 60% della produzione nazionale è rappresentato da vini di qualità, con 14,9 milioni di ettolitri destinati ai suoi 56 vini Docg e 330 Doc, e 15,4 milioni di ettolitri ai 118 vini Igt. Il sorpasso non mancherà di far discutere i produttori che la prossima settimana si ritroveranno fianco a fianco al Vinexpo, il Salone internazionale del vino in programma dal 19 al 23 giugno a Bordeaux. Ma la battaglia per il primato produttivo tra Italia e Francia è un tira e molla che va in scena ogni anno. E oltre che di produzione si dovrebbe ragionare anche in termini di valore. E qui la strada è ancora in salita: alla fine del 2010 le esportazioni francesi di vino hanno raggiunto un valore di 6,33 miliardi di euro, mentre quelle italiane (pur con una netta crescita, che per la prima volta ha superato i consumi nazionali) hanno registrato un valore di 3,93 miliardi (il fatturato complessivo è di 7,82 miliardi). Dunque, l’Italia vende il suo vino sui mercati esteri con un prezzo medio per litro di 2 volte inferiore a quello della Francia. Un dato da tenere a mente anche quando si annuncia l’imminente sorpasso del Prosecco sullo Champagne, con 420 milioni di bottiglie che verranno prodotte entro i prossimi tre anni, contro i 400 milioni dei rivali francesi. Tuttavia, anche i dati economici sono incoraggianti, se è vero che nel primo bimestre del 2011 le nostre esportazioni di vino sono aumentate del 15 per cento. “Si tratta - precisa la Coldiretti - del risultato di una crescita record del 31% negli Stati Uniti, che diventano il primo mercato di sbocco in valore davanti alla Germania, ma anche dell’aumento del 6% nell’Unione europea e di un significativo e benaugurante incremento del 146% in Cina”. Un balzo in avanti supportato dal binomio quasi inscindibile con la tradizione e i grandi prodotti gastronomici del Belpaese: ovunque, nel mondo, la nostra cucina sta riscuotendo risultati eccezionali e anche a Parigi le insegne dei ristoranti italiani sono in crescita. Secondo il report di Gomberg-Fredrikson, gli Stati Uniti sono diventati per la prima volta il Paese dove si consuma complessivamente la maggior quantità di vino al mondo, davanti rispettivamente a Francia e Italia: durante il 2010, gli americani avrebbero consumato 329 milioni di casse da 12 bottiglie in un mercato che, solo nel canale retail, vale 30 miliardi di dollari. Numeri che disegnano una nuova geografia sul mappamondo del vino: se la vecchia Europa cerca di resistere agli attacchi, di fatto il nuovo mondo beve sempre di più e investe in nuovi impianti. La Cina, in partnership proprio con le grandi case francesi, sta per avviare un’avventura enologica senza precedenti, impiantando in Mongolia i vitigni dello Champagne. L’Australia, il Cile, il Sud Africa e l’Argentina, oltre ovviamente agli Usa, incrementano i loro vigneti e anche il Brasile, in vista dei Mondiali di calcio del 2014, non vuole farsi trovare sprovvisto di bottiglie autoctone da offrire agli ospiti.


I numeri

Vendite di vino italiano (miliardi di euro)

Vendite in Italia. 2009: 4,09; 2010: 3,89; variazione: -4,9%

Vendite all’estero. 2009: 3,51; 2010: 3,93; variazione: 12,0%

Totale vendite vino italiano. 2009: 7,60; 2010: 7,82; variazione: 2,9%


Quali sono i Paesi che acquistano maggiormente il vino italiano (anno 2010 - valori in milioni di euro)

Germania 850,6 (21,6%)

Stati Uniti 827,3 (21,1%)

Regno Unito 471,3 (12,0%)

Svizzera 259,16 (6,6%)

Danimarca 132,3 (3,4%)

Russia 104 (2,6%)

Altri Paesi 1.285 (32,7%).


Il vino made in Italy

Aziende con vigne: 500 mila

Aziende vitivinicole: 250 mila

Aziende imbottigliatrici: 35 mila

Superficie vigneto Italia: 680 mila ettari

Produzione (ettolitri): 45,1 milioni

Occupati nella filiera allargata: 1,2 milioni


Le curiosità

Il re dei vini è il Barolo del 2007, secondo Robert Parker, il più influente critico di vini.

Il più venduto nelle enoteche italiane è il Brunello di Montalcino, secondo un’indagine di Beverfood.

Il vino più costoso del mondo è il francese Chateau Lafite Rothschild, una bottiglia delle migliori annate può arrivare a costare fino ai 165.000 euro.
Al vertice

La produzione delle vigne italiana è rimasta stabile ma quella francese è calata e così ci siamo trovati in testa alla produzione globale di vino.

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