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La Stampa

“La sfida con la Francia? Adesso si gioca in Cina” ... Presidente di Federvini, erede della famiglia che nel 1865 creò le regole ufficiali del primo Metodo Classico italiano e presidente del Consorzio Alta Langa. Lamberto Vallarino Gancia è tra i più titolati a parlare di spumanti italiani.

Cosa ne pensa del boom delle bollicine italiane?

“E una buona notizia, confermata anche dai mercati esteri. La Germania, primo consumatore di spumanti, ha ripreso gli acquisti, così come Usa e Russia. Ma l’interesse è crescente anche nei nuovi mercati orientali, a partire dalla Cina”.
Il segreto di tanto successo?

La varietà di prodotti che possiamo mettere a tavola: si va dal Brut di altissima qualità al Prosecco ideale per l’aperitivo, fino all’Asti che accompagna ogni dolce. Le mode sono cambiate, oggi è un susseguirsi continuo di apericene, spritz ed happy hour e noi abbiamo la fortuna di poter soddisfare sia chi cerca un gusto secco, sia chi vuole un vino’ aromatico o zuccherino”.

E le bollicine a tutto pasto?

“È un’eterna sfida che non siamo ancora riusciti del tutto a vincere, soprattutto in Italia. D’altra parte, non è semplice farlo in una terra che offre anche una grande quantità e qualità di vini fermi. Forse le donne sono più propense a scegliere un Brut, dall’antipasto al dolce”.

Un’altra sfida pressoché eterna è quella con i francesi. A che punto siamo?

«Se il discorso è sul piano qualitativo, i nostri grandi metodi classici reggono tranquillamente il confronto con lo Champagne. Ma loro possono contare su una unitarietà di territorio e su una storia completamente diversa dalla nostra. E poi è il rapporto tra qualità o prezzo a fare la differenza. Non mi interessa molto la battaglia tra chi produce di più in quantità, preferisco ragionare in termini di valore”.

Lei è anche presidente del Consorzio Alta Langa. Di cosa si tratta?

“È un consorzio che riunisce undici case piemontesi, con nomi che vanno da Martini&Rossi a Fontanafredda, per produrre un Brut dai piccoli numeri e dalla qualità elevata nei vigneti “d’alta quota” del Cuneese, dell’Astigiano e dell’Alessandrino. Il progetto è sorto per ridare i natali e la credibilità al Piemonte come territorio di origine dello spumante italiano”.

Due anni fa, avevate «ingaggiato» come testimonial l’allora presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso. Oscar Farinetti, da Fontanafredda, dice che avrebbe pronta una campagna promozionale anche per Roberto Cota, se solo accettasse. Che ne pensa?

“È un’idea fantastica. Mi piacerebbe avere come testimonial non solo il governatore, ma anche i presidenti delle Province e il sindaco di Torino. Personaggi autorevoli, che potrebbero prestare la faccia per promuovere l’eccellenza piemontese in fatto di bollicine”

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