02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

La Stampa

Sementi, ora il contadino potrà scegliere ... La tutela della biodiversità in agricoltura è spesso surclassata da interessi economici e commerciali, ma qualcosa sta cambiando. Ha iniziato la Corte di Giustizia Europea che in un contenzioso tra Kokopelli, ong che vende semi di “varietà antiche”, e Graines Baumaux Sas, azienda sementiera, si è espressa a favore della prima. Graines aveva accusato Kokopelli di aver commercializzato 461 varietà vegetali non registrate nel catalogo ufficiale. In base alla direttiva vigente se una varietà non è in catalogo non la si può vendere. Tuttavia, l’assenza di una semente dal catalogo non è indice del fatto che non sia “buona”, perché le norme che ne regolano l’iscrizione non guardano alla futura salubrità delle piante, ma a logiche commerciali. Ora la Corte di Giustizia ha invalidato il divieto di vendere sementi non registrate, in quanto contrario alla libertà d’impresa e di circolazione delle merci, e restituisce agli agricoltori la possibilità di scegliere cosa coltivare. Recentemente il Parlamento europeo si è espresso su un’altra questione cruciale: l’impossibilità di brevettare piante o animali nati da incroci tradizionali. Nuovi brevetti possono essere concessi a organismi prodotti in laboratorio con tecniche di ingegneria genetica e, in teoria, una direttiva europea esclude tutte le “varietà vegetali e razze animali” e i “procedimenti essenzialmente biologici per la loro produzione”. Eppure l’Ufficio europeo dei brevetti ne ha concessi circa 2 mila su piante e 1.200 su animali, con o senza coinvolgimento di ingegneria genetica. Si tratta di varietà e razze ottenute da incroci tradizionali su cui viene posto un brevetto che copre tutto, dal seme all’alimento finale. I brevetti ostacolano innovazione e sviluppo, perché bloccano l’accesso alla conoscenza e alle risorse genetiche disponibili, facendone proprietà privata di chi li detiene. Nella sua risoluzione, purtroppo non vincolante, il Parlamento ha ribadito l’impossibilità espressa nella direttiva, dando un importante segnale di speranza.


Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su