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La Stampa

Vendemmia da primato Previsioni superate: + 6% ... A bocce ferme - ovvero, con tutte le uve in cantina - un dato pare ormai sicuro: con la vendemmia 2013, l’Italia dovrebbe ritornare a essere il primo Paese produttore di vino al mondo. A dirlo sono i dati definitivi elaborati e divulgati da Assoenologi, che ritoccano le stime avanzate un paio di mesi fa. “Rispetto alle prime valutazioni, molte sono le differenze, sia per quantità che per qualità, visto che in varie zone si riscontrano produzioni abbondanti e in altre scarse” spiega Giuseppe Martelli, direttore generale di Assoenologi. I numeri, dunque. Complessivamente, la quantità si attesta tra i 47 e i 48 milioni di ettolitri di vino, vale a dire +6% rispetto alle prime previsioni e +15% rispetto al 2012. In Francia, la produzione sarà intorno al 44,5 milioni di ettolitri, ossia il 7% in più rispetto all’anno scorso. Ma la vera sorpresa è la Spagna, che secondo le previsioni produrrà trai 46 e i 48 milioni di ettolitri di vino, principalmente bianco: più 38% rispetto alla media quinquennale, con punte di incremento, in alcune regioni, di oltre il 50% rispetto al 2012. Il notevole aumento è dovuto non solo al positivo andamento climatico, ma anche all’entrata in piena produzione di oltre centomila ettari di vigneto “ristrutturati”. Ma se il primato sulla quantità vale per quel che vale, visto che l’importante è vendere bene, qualche ripensamento arriva anche sul piano della qualità. “Sicuramente ottima per i vini bianchi - dicono da Assoenologi. Ma con alcuni punti interrogativi sulle varietà a bacca rossa vendemmiate nella prima parte di ottobre, visto che su tutta la Penisola le precipitazioni hanno contrastato la fine della maturazione per alcune varietà e anticipato la raccolta per altre”.

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