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La Stampa

L’anno del vino in quindici tweet ... Le previsioni del guru Robert Parker: stop a bottiglie costose di annate mediocri ... Il guru ha parlato, O meglio, ha cinguettato. Ceduta agli asiatici la maggioranza della sua autorevole creatura, “The Wine Advocate”, Robert Parker ha scelto Twitter per lanciare le sue influenti previsioni sul mondo del vino nel 2014. Un oroscopo enoico in quindici tweet (se volete leggeni completi e in originale, il suo profilo è @RobertMParkerJr) che è molto concentrato a dare notizie per il mercato americano e ha il solito tono profetico di chi pretende di saperla più lunga di tutti. Ma che, fatta la tara e ridimensionate certe posizioni, offre comunque molti spunti interessanti anche per il Vecchio Mondo e in particolare per l’Italia del vino. Dunque, ecco le principalì previsioni enoiche dell’avvocato americano. Il primo Tweet è ancora figlio della crisi non del tutto smaltita e recita: “Ci sarà più resistenza a comprare vini molto costosi da annate mediocri - vedi l’Europa 2011, 2012 e 2013”. Probabile che sia vero, anche se per quanto riguarda i nostri vini la tendenza a un recupero del valore nel 2013 c’è stata e quest’anno potrebbe proseguire. Interessante è invece l’idea che il 2014 sarà l’anno in cui “il Governo americano pretenderà definitivamente che le etichette del vino riportino calorie e ingredienti”. Vero o no, la questione è da affrontare. Poi Parker spara due siluri. Il primo, che ha già scatenato varie reazioni, è contro la tendenza (la moda?) a sbandierare vini biologici, biodinamici e compagnia bella: “Sarà svelata la frode di quell’indefinibile truffa dei vini chiamati “naturali” o autentici (la maggior parte dei vini seri non ha additivi)”. Cosa ne pensa un barolista come Augusto Cappellano, la cui cantina da sempre è onestamente impegnata a proporre vini “naturali”?
“Prima di tutto - risponde Cappellano - mi chiedo quanto possano essere valide certe sparate esclusivamente mediatiche. Poi mi sembra che i fatti stiano dicendo il contrario. L’attenzione verso i vini naturali è ormai uscita dalla nicchia e anche le grandi aziende stanno seguendo questa tendenza. Magari lo fanno per ragioni più commerciali che etiche, ma in ogni caso contribuiscono a salvaguardare il territorio e a diffondere l’idea di un vino più sano e digeribile. Poi possiamo sederci intorno a un tavolo e discutere su quali siano limiti, mode ed eccessi”.
L’altra bordata del critico americano è contro le case d’asta e le vendite di bottiglie a prezzi stellari: “Le frodi del vino raggiungeranno il “sancta sanctorum” di molte case d’asta, che saranno accusate di aver chiuso più di un occhio”. Parker teorizza anche una sempre maggiore “democratizzazione” del vino e dei sui consumi: “Il vino sarà sempre meno elitario, e i populisti avranno la meglio sugli insopportabili snob”; “Sempre più trattorie e bistrot permetteranno ai clienti di portare il proprio vino da casa, in risposta a ricarichi eccessivi dei ristoranti”.
Infine, due tweet che mettono il buonumore a una parte dell’Italia del vino: “La Spagna, il Sud Italia e la Francia domineranno tra i vini di alta qualità sotto i 20 dollari”; “Attenzione alla vendite di Prosecco e Cava che eroderanno un po’ di profitto e di glamour allo Champagne”. Speriamo che l’avvocato ci azzecchi.

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