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La Stampa

Coop agricole, otto italiane tra le prime cento in Europa ... Le cooperative agricole italiane rappresentano Il 2% di quelle dell’Unione Europea. Solo otto, però, sono tra le prime cento che hanno fatto registrare un incremento dei 14% del loro fatturato. A livello settoriale la cooperazione tricolore ne piazza nove ai primi dieci posti nel vino, tre su dieci nelle carni e quattro nell’ortofrutticolo. I dati sono contenuti nel rapporto 2014 del Cogega (il comitato delle coop agricole nell’Ue) pubblicate nei giorni scorsi. L’Italia vanta Il numero maggiore dl cooperative nell’Ue: sono 5834 con un fatturato di 34,3 miliardi. E numero dello Imprese nell’Europa unita sfiora le 2 mila unità con un giro d’affari di oltre 47 miliardi. Francia e Germania hanno meno della metà delle imprese italiane (2.400 a testa) ma fatturano oltre 84 e 67 miliardi. Dietro l’Italia ci sono i Paesi Bassi dove 215 coop realizzano 32 miliardi. La prima coop Italiana delle cento europee - Il report prende in esame i bilanci dal 2013- è Agricoltura tre valli che conquista
Ventiduesimo posto con un giro d’affari di oltre 3 miliardi. Poi ci sono Consorzio cooperativo Gesco, Conserve Italia, (Granarolo, Grandi salumifici Italiani, Virgilio, Consorzio latte e Unipeg. Per il presidente del Cogeca, Christian Pees, Il rapporto mostra «che la miglio-re performance economica in agricoltura si trova negli Stati membri e settori che hanno una quota niaiore di coope. L’analisi di Pees è condivisa anche da Maurizio Gardini, presidente di Conserve Italia: “Continuiamo ad essere competitivi pur in un mercato globalizzato a conferma della bontà del nostro modello”. In effetti, anche in Italia, le proiezioni del fatturato 2103 mostrano un giro d’affari in crescita del 5.8% rispetto al 2011. Almeno è quelle che sostiene il report dell’osservatorio sulla cooperazione italiana (sostenuto da Agri-Agrital, Fedagri-Cenfcooperative, Legacoop o Unicoop) che sarà pubblicato a giorni.
Sicilia ed Emilia Romagna sono le regioni dove si concentra il maggior numero di imprese e cooperative seguite da Puglia, Veneto, Piemonte, Lombardia, Toscana e Trentino Alto Adige. Ma il
peso economico è molto diverso e indice di una differente evoluzione del tessuto produttivo cooperativo; il 4% delle cooperativo del Nord Italia genera, infatti. L’82% del fatturato del sistema grazie a dimensioni medie di impresti di 13 milioni di euro, contro poco meno di 2 milioni di quelle del sud. Il rapporto mette anche In evidenza come la Cooperazione italiana rappresenta il 37% della Plv agricola (la produzione lorda) e, sul versante della trasformazione dei prodotti, costituisce il 23% del fatturato alimentare italiano mentre le esportazioni che valgono quasi miliardi rappresenta. no il 13% del totale dell’export. Da sottolineare anche che le cooperative di conferimento effettuano il 73% dei propri approvvigionamenti su scala locale. Solo il 26% della materia prima viene acquistata nel bacino nazionale ed appena l’1% è di provenienza estera che serve alle grandi in,prese per “completare la gamma della loro offerta”. Si spiega anche così perché il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, spiega che il compito del “governo sarà di creare le condizioni più opportune sul piano legislativo e normativo per sostenere gli sforzi per acquisire un maggiore potere contrattuale nella competizione internazionale”.

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