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TECNOLOGIA E AGRICOLTURA

La Toscana del vino fa sistema per il futuro della “Viticoltura digitale 4.0”, con “Prosit”

Un sito ed una app con dati da 300.000 nodi di riferimento, per condurre i vigneti esistenti, e “predire” le condizioni migliori per quelli nuovi
CREA, MONTEFIORALLE, PETRA, PROSIT, TOSCANA, vino, VITICOLTURA 4.0, Italia
La Toscana del vino fa sistema per il futuro della “Viticoltura digitale 4.0” con “Prosit”

La Toscana del vino, terra in cui l’immagine enoica (e non solo) è legata ad una lunghissima tradizione, e celebre per i suoi “mille campanili” e per le sue rivalità interne tra città e borghi confinanti, guarda al futuro facendo sistema, e puntando sulla tecnologia, guardando alla sostenibilità,con il progetto Go-Prosit. Grazie ad una piattaforma on line e ad un app, ideate dal Crea, con i suoi centri di ricerca Viticoltura ed Enologia e Agricoltura e Ambiente, nel progetto Prosit, finanziato dal Psr della regione Toscana e coordinato da Timesis in collaborazione con Copernico, Società Agricola Petra (del gruppo Terra Moretti, ndr), Associazione Viticoltori e Azienda Agricola Montefioralle e Agrinformazione in Chianti - Chiantiform.
“Gli agricoltori della Regione Toscana, dopo essersi registrati - per ognuno dei circa 300.000 nodi di riferimento, disposti ogni 100 metri - possono accedere a centinaia di dettagliate informazioni chimico-fisiche sui suoli viticoli, distinte per orizzonti, e ai risultati di modelli previsionali per supportare le aziende nella gestione del suolo in vigneto, in particolare per valutare carbon footprint, erosione potenziale, stress idrico, ristagno e fabbisogni nutrizionali. Inoltre, la digitalizzazione di 47 mappe storiche che integra le 7 mappe attuali arricchisce il patrimonio informativo messo a disposizione. Dati che serviranno sia per la realizzazione di nuovi impianti, indicando anche i portainnesti più adatti, sia per la conduzione dei vigneti esistenti”, spiega una nota del Crea.

Che aggiunge: “lo strumento webgis dà la possibilità al viticoltore di gestire in modo sostenibile il suolo e di conoscere la variabilità e le caratteristiche dei suoi terroir. Inoltre, consente alle Istituzioni preposte di promuovere e valorizzare il legame vino-terroir, rafforzando il connubio sempre più attuale tra digitalizzazione e viticoltura”.
Il modello della piattaforma si è sviluppato su due zone sperimentali: Montefioralle nel Chianti Classico e la Val di Cornia in Maremma, con caratteristiche pedoclimatiche differenti. In questi territori, il progetto ha coinvolto nella sperimentazione altre 16 aziende vinicole (380 ettari in totale), con rilevazioni approfondite, gestione differenziata dei suoli con Dss (Decision Support System) e monitoraggio quantitativo e qualitativo, per 2 annate agronomiche. L’innovazione è stata introdotta progressivamente nelle aziende partecipanti con seminari tecnici in entrambe le aree e affiancata da azioni di formazione (corsi brevi e workshop pratici). Uno strumento per supportare un asset importante, visto che la viticoltura in Toscana occupa l’8% della Sau (Superficie Agricola Utilizzabile), ma produce circa il 30% del reddito agricolo regionale. L’impatto sul territorio è generalmente alto, in quanto la morfologia, l’idrologia e le caratteristiche del suolo vengono spesso modificate per agevolare le pratiche agronomiche. Inoltre, le zone viticole sono spesso in aree collinari, maggiormente suscettibili a fenomeni di erosione. Una corretta gestione del suolo al momento della progettazione dei vigneti e durante tutta la loro vita è di estrema importanza per garantire una viticoltura sostenibile per il territorio.
“Prosit è uno strumento per molti versi unico nel suo campo - afferma Patrizio Giacomo La Pietra, sottosegretario del Ministero dell’Agricoltura - ma soprattutto è innovativo e l’agricoltura del futuro, concretamente sostenibile, ha sicuramente bisogno di supporti in grado di aprire nuovi scenari per le imprese del settore. La gestione sostenibile, l’attenzione per la salvaguardia e la promozione dei propri terroir, è la strada da percorrere per sviluppare e rafforzare il connubio tra ambiente e prodotto vinicolo. Vogliamo rendere il vino toscano e italiano sempre più competitivo sotto il profilo della qualità e sono certo che, tramite la piattaforma Prosit, sarà possibile centrare questo obiettivo, tanto ambizioso quanto alla portata dei nostri viticoltori”.

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