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La Verità

Il rosé nato in un castello, tra i profumi della Maremma … È la stagione in cui la natura profuma l’aria d’essenze, che mette nei piatti germogli e verdure nuove, e il risvegliarsi vitale e perciò nel bicchiere abbondano i rosati che accompagnano desinari intensi ma lievi. Così v’invito a solcare quella terra meravigliosa, atavica di presenze etrusche, selvatica nelle sue espressioni di paesaggio, nobilissima nella gestione delle campagne che dalla val d’Orcia s’incammina a passo di tratturo verso la Maremma e il mare. Sorge a ridosso di Scansano un castello che pare uscito da un madrigale di Provenza (terra di straordinarie bottiglie in rosa): narra di donne, cavalieri, armi e amori. E il castello di Montepò. Sta lì da poco dopo il Mille e fu fortezza e palazzo signorile, oggi è la sintesi di una tenuta di 600 ettari, di cui 55 a vigna (diventeranno 12o), dove Jacopo Biondi Santi - ora con l’aiuto dei figli, tant’è che JeT sta per Jacopo e Tancredi il primo dei ragazzi - perpetua la dinastia. Qui Jacopo ha portato il clone di Sangiovese che gli appartiene si può dire per diritto dinastico: il Bbs11, l’anima del capostipite del Brunello. Jacopo da enologo, ma soprattutto da innamorato della Toscana di selva e di scopeto ha depositato a Montepò una sapienza antica, coniugata con le più moderne tecniche di coltura e vinificazione. I suoi due grandi vini, Sassalloro (Sangiovese in purezza) e lo Schidione (Sangiovese e Cabernet Sauvignon, con partecipazione di Merlot), sono profondi, nobilissimi, di spessore, il Morellino di Scansano è nervoso come un puledro, ma il JeT mette insieme i profumi e la freschezza del Sangiovese con i sentori di terra marina di questa Maremma. La vendemmia è settembrina su vigne antiche piantate in terre bianche. Il Sangiovese è vinificato in bianco con la tecnica a lacrima alla provenzale. Al bicchiere il vino è rosa cipria, pare un tramonto maremmano, al naso offre rosa canina, fragola di bosco, marasca esuberante e sfumatura di violacciocca con corredo quasi salino. Al palato è una meraviglia: setoso, croccante, vitale con un finale giustamente erbaceo e minerale che lascia la bocca felice. Vino da paste vegetali, da gnudi alla ricotta, da scottiglia di pollo, da aperitivo elegante, con Pecorino fresco, ottimo col sushi e i pesci salsati. Per me incantevole con il prosciutto di Cinta e la fava.

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