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La Verità

Uno spumante d’altura per brindare all’estate… In alto i calici all’estate; scovo tra le bottiglie che si prestano a un inno alla gioia per la bella stagione una bottiglia quasi teutonica. Se non vi siete mai chiesti perché lo Champagne è lo Champagne sappiate che è perché - oltre a saperlo fare bene – i francesi sono aiutati dal clima frescolino di quelle terre. L’alternarsi di arie atlantiche e di sole continentale serve a tenere alta l’acidità e a esaltare le componenti “aromatiche” delle uve. Così frugando in cantina è uscito fuori Michei. Lo tratto da amico perché è il frutto della fatica e dell’intuito di un amico: Martin Foradori Hofstatter. L’ultimo Barthenau Vigna Sant’Urbano è la glorificazione del Pinot Nero: una bottiglia di classe superiore. Martin sta allargando molto la sua produzione e ha acquisito vigna nei territori più votati a cavallo dell’Adige. Ha capito che questo è il momento delle vigne d’altura e applicando tecniche di cantina da orafo del vino e coltivazioni da custode del Creato sta ottenendo un balzo qualitativo consistente. Se prima era il profeta del Pinot Nero (dal Mezcan al Mazon le sue etichette sono tutte declinazioni personalissime di questo che per me è il vitigno sovrano insieme al Sangiovese) oggi la sua produzione è varia, ma tutta giocata sul pentagramma della massima qualità. Da questa interpretazione nasce lo spumante Michei. Si ricava dal quel giacimento di natura che è il Maso Michei che Martin ha riacquistato tornando nell’alto Trentino, le terre di origine della famiglia. Le vigne sono sopra gli 850 metri, lo Chardonnay viene portato a compiuta maturazione, ma se ne salvaguarda l’acidità. Il vino viene ammostato e fermentato in acciaio poi passa in rifermentazione in bottiglia dove resta sui lieviti per non meno di 48 mesi. Il risultato è incantevole. Al bicchiere è dorato con fontana esuberante, finissima. All’olfatto offre sfumature di litchis, pesca bianca, sottolineatura di pasta lievitata, uno sbuffo di agrume, al palato è croccante, gentile eppure vivace, perfettamente armonico e la contenuta gradazione (Martin fa anche Steinbock una bollicina dealcolata) aiuta la degustazione che si completa con felici ritorni sul fruttato. Da aperitivo, da pescato e crostacei, formaggi molli, paste con. besciamella. L’ho trovato incantevole con trota al burro di malga.

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