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La Verità

Un prosecco morbido, soave al naso e gaio al palate … In un momento non felice per il vino italiano e per gli spumanti n particolare che hanno trainato l’export negli ultimi cinque anni - tra le lacrime da versare cene sono molte e consapevoli dell’immenso suo valore per Vittorio Vallarino Gancia, il signore di Canelli e degli spumanti passato a miglior vigna, quella celeste - giunge lieta una nuova-antica bottiglia. La firma un’enologa toscana che ha al suo attivo l’aver ereditato - e scusate se è poco - da Giacomo Tachis il Sassicaia e di aver percorso con ostinata competenza non disgiunta da un sorriso dolcissimo tutti i gradini della tecnica enologica. Graziana Grassini ha incontrato sulla sua strada professionale un signore del vino come Ermenegildo Giusti che nelle splendide colline del Montello disegnate dal Piave e connotate da luoghi “sacri” all’Italia come Nervesa della Battaglia porta avanti un’eredità quadrisecolare della sua famiglia. Fanno rossi di struttura come Amarone e Ripasso (dai tenimenti che i Giusti hanno in Valpolicella) o un uvaggio bordolese di gran carattere come l’Umberto Primo, ma nella parte del Montello ecco che si dà spazio alla soavità per esempio con il. Prosecco Asolo Docg. Grazia si è provata con un Prosecco “cru” e firma una bottiglia (elegantissima nella veste) che nasce esclusivamente da uva Glera coltivata solo nella parte sud delle vigne di Tenuta Aria Valentina nella zona più influenzata dal Piave tra Montello e Collalto. E di fatto una sorta di “cremant” di Asolo ma è anche charmant perché ha una soavità tutta femminile. Fa una fermentazione lunga dei mosti e una rifermentazione di sei mesi suì lieviti in autoclave. Il risultato è un extrabrut di particolare morbidezza caratteristica peraltro del Prosecco Asolo che tende sempre alla beva più rotonda. Al bicchiere è scintillante e cresosmeraldino con bolle esuberanti nella “fontana”, ma contenutissime nel calibro. Al naso è di soave piacevolezza con frutta bianca, golosa la pesca, accenno floreale sull’agrume e nota di lievito-pietra. Al palato è gaio, confidente, elegante con ingresso deciso, sensazione di freschezza, ritorno gentile sui toni fruttati. Vino da aperitivo, da pesci al burro o al vapore, ottimo con crostacei, lo trovo perfetto con le creme vegetali. Mi ha accompagnato piacevolmente con un tortello erba, ricotta e burro fuso.

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