Quel biondo vino sotto le stelle del Jazz ... Le sensazioni del sommelier... Metti una sera d’estate fra le colline pescaresi che rimandano odori intensi di terra e di pioggia appena caduta. Il sole alle mie spalle che s’accomiatava dolcemente. Ci sono vini che vivono della personalità forte e coraggiosa di chi li produce e io quella sera ne avrei avuto una prova. Una serata all’insegna del vino e del jazz ma in un modo unico e viscerale. Mesi fa vengono mandate nove etichette di vino a un compositore : Tony Pancella, il quale dopo averle degustate e cercato di capire le sensazioni e i concetti evocati da ogni etichetta, ne tira fuori un brano per ognuna. Poesia vera. Un sodalizio di intenti tra vini, emozioni e musica. E quella sera lui e il suo sestetto interpretano questi vini in maniera unica e assoluta. Ma il brivido sulla schiena lo dava anche una voce narrante, lei era Gio Gio Rapattoni, detto così questo nome potrebbe dire poco, ma la sua voce ci ha fatto ridere e sognare dentro ai panni di Bridget Jones. Quel buffo personaggio interpretato da Renèe Zellweger qualche anno fa, ideato dalla penna di Helen Fielding. Mezzo ormai di comunicazione importantissimo, vera vetrina e forte veicolo per quei produttori che sanno come usarla. Il Trebbiano è un vino che sulla tavola di casa mia in Abruzzo non è mai mancato. Ho sempre apprezzato quel vino paglierino lucente, estremamente semplice e disimpegnato, pulito, senza disordini, ma attraente. In alcuni calici ricorda l’aroma del giaggiolo, del biancospino, la pesca gialla e una leggera scia minerale. Qui invece il Trebbiano sembrava parlare un’altra lingua. Uno narrava la sensualità, l’amore assoluto, il sudore della terra che diviene flagranza sublime. E se Euripide diceva “dove non è vino non è amore” qui dove non vi è Soma non vi è passione. Ma se sei più alla ricerca dell’amore assoluto ecco che le note del jazz si fondevano con il Perla Bianca: vino dell’amore che sa di promessa, un Trebbiano di altri tempi, come l’amor cortese. Magia concessa solo a chi sa amare in modo totalizzante: il Trebbiano fra quelle note e quelle parole si era presentato come la donna immaginifica la cui essenza alberga nei pensieri degli uomini che l’hanno amata. Sicuramente un altro modo di vivere il vino. www.aduavilla.it
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