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Una buona annata per i grandi rossi. Ma la vendemmia... ... Tendenze... Ritardi di dieci giorni nella raccolta, che determinano una certa incertezza, specie nei territori d’elezione dell’Italia enoica, quantitativi in calo un pò dappertutto (con una forbice che va dal 5% al 10%), percezione di un’annata molto interessante dal punto di vista qualitativo, se le condizioni metereologiche non vireranno al peggio. Ecco, in sintesi, le caratteristiche della vendemmia 2010, emerse da un’indagine di WineNews che ha sentito importanti produttori d’Italia. La condizione del mercato delle uve resta, invece, abbastanza critica: le varietà rosse hanno prezzi ancorati alle valutazioni 2009 e, in alcuni casi, in leggera diminuzione; per le varietà bianche, invece, c’è una reattività del mercato più interessante, con determinate varietà pagate più del 2009. Ma passiamo alla vendemmia “In Piemonte sarà - spiega Emesto Abbona della Marchesi di Barolo - un raccolto tradizionale”. Soddisfatto anche Michele Chiarlo, patron della griffe piemontese: “è nettamente meglio del previsto. Annata interessante”. “E’ una vendemmia da gestire attentamente - commenta Paolo Damilano, alla guida insieme al fratello Mario della cantina di Barolo - a causa dell’andamento climatico”. “Una vendemmia dai tempi ritardati - spiega Gianni Venica dell’azienda friulana Venica & Venica - e che è stata caratterizzata da uncalo: 5-10%. Stiamo raccogliendole uve rosse, discrete”. Dalla Valpolicella, Franco Allegrini, enologo dell’azienda guidata con la sorella Marilisa, spiega che “si tratta di un’annata più di luce che di calore e che i vini dovrebbero risultare più eleganti che estrattivi”. Per Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola “è una vendemmia che ci fa soffrire, perché le condizioni metereologiche sono molto instabili, ma è un’annata promettente”. Osserva Marco Pallanti, presidente del Consorzio del Chianti Classico: “il grosso della vendemmia è ancora in campo: sarà decisivo ottobre. Le impressioni, per adesso, sono positive”. E per Federico Cadetti, a capo dei produttori del Nobile di Montepulciano: “le sensazioni sono positive. È un’annata dove conta la vocazione delle zone”. Per il presidente del Consorzio del Brunello, Ezio Rivella “la vendemmia è iniziata sotto i migliori auspici”. “Questa è una vendemmia - spiega Rudy Buratti, enologo di Castello Banfi - in cui bisogna rischiare un po’, naturalmente se hai lavorato bene nel vigneto”. Dalla Tenuta Il Greppo parla il “custode del Brunello”, Franco Biondi Santi “Sono soddisfatto, penso che il vino dell’annata 2010 sarà un bel vino”. Per Filippo Mazzei, alla guida, insieme al fratello Francesco del Castello di Fonterutoli, si tratta di una vendemmia che ha accumulato “un pò di ritardo, ma, a tutt’oggi, le premesse sono molto buone”. Per Renzo Cotarella, direttore generale della Marchesi Antinori “la vendemmia è ancora tutta da fare, ma l’impressione è che si tratti di una vendemmia molto interessante. In generale, dai vini più nervosi e dotati di buona bevibilità, un pò più in linea con la tradizione enologica toscana”. Da Bibbona, dove ha sede la Tenuta di Bisemo, l’azienda dei fratelli Lodovico e Piero Antinori, parla l’ad Andrea Malfatti, secondo il quale “è stata un’annata non facile, ma molto interessante. La qualità comunque c’è tutta”. Nel centro Italia, dall’Umbria, Marco Caprai, produttore leader del Sagrantino di Montefalco definisce la 2010 “una vendemmia “slow”, dai tempi dilatati, che, però, se il tempo regge, potrà essere una bella vendemmia”. Nel Sud, in Campania, la vendemmia non è entrata nel vivo, specie in Irpinia. “Ancora non abbiamo cominciato a raccogliere - dice Antonio Capaldo, ad Feudi di San Gregorio - quindi, speriamo che il tempo non faccia brutti scherzi. Ma la vendemmia 2010 è la seconda vendemmia in condizioni di crisi”. Anche per Piero Mastroberardino, a capo della storica azienda, “la situazione generale è buona. Non escludo, però, che questa sia una vendemmia critica per le cantine di “seconda fascia”, magari intasate da troppe giacenze”. Per Alessio Pianeta della famosa azienda siciliana, la 2010 “è una bellissima vendemmia, ma questo fatto finirà per essere adombrato dalla clamorosa. riduzione quantitativa del vigneto Sicilia, nell’ordine del 25%”. Dice Antonio Rallo di Donnafugata “La vendemmia è iniziata un po’ in ritardo, con un carico quantitativo leggermente inferiore alla media E i profili qualitativi vanno da buono ad ottimo”. Più prudente la visione di Alberto Tasca d’Almerita, che racconta “La vendemmia 2010 si è distinta per maturazioni lente. Questo è un fatto positivo, ma l’incognita climatica lascia qualche preoccupazione”.

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