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Libero

Le sensazioni del sommelier ... La Versione di Barney? No era quella del Pinot Nero... Nel 2001 sono accadute per me due cose molto importanti. Ho letto per la prima volta “la versione di Barney” di Mordecai Richler e ho apprezzato le bollicine del Pinot nero. Risultato? Completamente pazza per tutti e due. Ad oggi posso dire che Barney Panofsky è per me il personaggio maschile per eccellenza.Un uomodifficile, che durante il racconto risulta duro e villano, ma anche molto amato dalle donne. Poi beve troppo, ha una vita dissipata, scrive cose terribili alle persone che odia, e anche a quelle che ama! Ma in fondo è un sentimentale molto critico con se stesso. Un personaggio complicato con una grande fama di vita e capace di grandi passioni. Un’icona culturale, politicamente scorretta. Un libro ricco di citazioni e flashback fra il Barney, ormai deluso, abbandonato e verso la fine della sua esistenza, con il Barney giovane, donnaiolo, che vive una esistenza ricca, fatta di incontri unici. E mentre le mie giornate erano piene di queste pagine, la mia curiosità verso il Pinot Nero si faceva sempre più forte. Le ho amate da subito quelle bollicine così raffinate, uniche, che si muovono nel bicchiere come le curve di una donna. Sinuose, ma mai volgari, tradotte nel bicchiere: direi mai grossolane. E poi quel colore rosa corallo pelle d’angelo, dai profumi voluttuosi, di caramelle ai lamponi. Fresco, appagante con una leggerissima tannicità. Ricco di freschezza, sensualità ed equilibrio. Sono pienamente convinta che se Barney avesse degustato così attentamente un Pinot nero, lo avrebbe annoverato fra le passioni citate, insieme ai suoi sigari (solo Montecristo), il Whisky Cardhu suo fedele amico, ma soprattutto il buon cibo. In Italia l’identità di questo vitigno è a dir poco meravigliosa. Nelle zone in cui viene piantato rimane fedele nel suo Dna, appropriandosi del meglio che la terra ospitante gli conferisce, camaleontico, ma fedele. Mi piaceva questo contrasto fra il protagonista del mio libro così devoto al tradimento verso chiunque: amici, parenti, donne, e questo vino che parlava di unicità, complice dell’amante terra e sempre così elegante. Ma fra il Pinot nero e il mio protagonista c’è qualcosa che li unisce. Il primo si presenta soavemente nascondendofra quelle trame un carattere e un corpo forte, deciso, tangibile. Barney si manifesta cinico, odioso a tratti e anche cattivo, ma disposto a farsi amare. Quando si dice equilibrio!

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