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… Così New York riscopre (e beve) le bollicine italiane … Consolidare la presenza delle cantine italiane che già hanno messo radici nel fondamentale mercato degli Stati Uniti, ed essere di supporto a quelle che ci si affacciano per la prima volta. Ecco la mission della tappa americana del Vinitaly in the World, che dal 25 al 28 ottobre porterà il meglio dell’eccellenza enologica italiana a New York, Philadelphia e Washington. Un appuntamento che, nonostante le difficoltà del mercato, parte sotto i migliori auspici: grazie soprattutto alla performance delle bollicine made in Italy, che nel primo semestre 2010 hanno visto un incremento del valore delle esportazioni negli States del 19,5% sul 2009, pari a 27,3 milioni di euro, l’Italia ha riconquistato il primato tra i Paesi esportatori di vino in Usa. “E con l’ottimismo ritrovato delle cantine italiane - spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di VeronaFiere - che nonostante le difficoltà ancora non del tutto risolte, hanno ritrovato entusiasmo, come conferma il “tutto esaurito” per la campagna di iscrizione al Vinitaly 2011 di Verona, chiusa con grande successo il 30 settembre”. Teatro principale dell’evento di Verona-Fiere, in collaborazione con l’Istituto per il Commercio con l’Estero e il Ministero delle Politiche Agricole, sarà Eataly, il nuovo “quartier generale” del wine & food italiano in Usa di Oscar Farinetti, dove, il 25 ottobre, sarà di scena il “Vinitaly Day at Eataly”, con oltre 60 cantine italiane, e una degustazione aperta agli appassionati. Evento nell’evento, il debutto del progetto Vinitaly-Civiltà del Bere, le “Cantine che hanno fatto l’Italia”, dedicato ai pionieri dell’enologia italiana e ai loro vini mito. Le cantine della tappa newyorkese, sono griffe del calibro di Antinori, famiglia che da 500 anni è sinonimo di vino di qualità, con Tignanello e Solaia (primo italiano a conquistare il primato della “Top 100”di Wine Spectator, nel 2000) in testa; Banfi, la cantina della famiglia italo-americana Mariani che ha rilanciato il Brunello di Montalcino nel mondo; Masi Agricola, griffe veneta guidata da Sandro Boscaini ambasciatrice dell’Amarone della Valpolicella; Santa Margherita, che dal Veneto, con il suo Pinot Grigio, ha conquistato gli States; Zonin, gruppo vinicolo tra i più importanti del Belpaese; Pio Cesare, nome storico del Barolo. Ma la tappa americana è anche l’occasione per il lancio della nuova formula di Vinitaly in the World. “Abbiamo modificato il format - spiega ancora Mantovani - oltre ai classici incontri tra operatori e gli eventi aperti al pubblico, infatti, ci saranno anche seminari di formazione molto approfondita, tarati sia sulle esigenze di aziende già presenti nel mercato Usa, sia su quelle di cantine che ci si avvicinano per la prima volta”.

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