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Stefàno: “Il vino è il condensato dei nostri valori” ... L’assessore regionale all’Agricoltura... Già la delega che ha ricevuto dal presidente Nichi Vendola dice molto: il suo è l’assessorato alle risorse agroalimentari. L’accento in Puglia cade sul significato di “risorse”. “Sì è così - conferma Dario Stefàno che registra un record di partecipazione di cantine al Vinitaly, ma che ha portato il sistema Puglia a mostrarsi in fiera - per noi l’agricoltura, unita alla qualificazione del territorio, al turismo, è un asset fondamentale dello sviluppo”. E il vino che ruolo gioca? Stefàno non ha tentennamenti, non pensa a cosa diranno
le altre “categorie: va giù piatto: “Sono persuaso che il modello del vino sia insieme il più avanzato e il più autentico di tutta la nostra agricoltura. Stiamo costruendo la rappresentanza degli elementi
di qualità più evidenti del nostro comparto agricolo e promuovere il vino significa recuperare i tratti identitari più antichi e autorevoli della nostra produzione e della nostra civiltà rurale”. E per farlo
sembra che la Puglia voglia tornare all’antico, stia puntando sul rosato. “Il mercato sta evolvendo verso un vino che sia più leggero, più profumato, più immediato e al tempo stesso territoriale e autentico. Il rosato da sempre è il connotato distintivo della nostra enologia. Il Five Roses - lo dico
rifacendomi al dato storico - è il vino che ci ha fatto conoscere nel mondo. Veniva imbottigliato nelle bottiglie vuote che avevano lasciato i soldati americani dopo la guerra ed è stato il vino che ci ha aperto il mercato mondiale. Oggi la produzione è più vasta e più qualificata, possiamo offrire un ventaglio di vini rosati davvero suggestivo. Attenzione: il rosato è un vino difficilissimo da produrre. Dunque segnala un’enologia di altissima qualità”. E pensare che Bruxelles voleva farlo fare a tutti mescolando vini bianchi con vini rossi... “Una follia, anzi uno scempio”, riflette
abbastanza infastidito Stefàno, “noi siamo stati i primi a opporci, poi ci sono venuti dietro gli altri, per la verità non con grandissimo entusiasmo, e abbiamo evitato questa sciagurata iniziativa che sarebbe stata la mortificazione di uno dei valori più alti del nostro vino”. A proposito di mortificazione: sembra proprio che l’agricoltura non riesca ad avere più centralità nelle politiche economiche. “È così - commenta Stefàno - sono trent’anni, indipendentemente dagli schieramenti politici, che l’agricoltura è tratta con superficialità. In Puglia stiamo facendo di tutto per riposizionala al centro dell’agenda di governo. Non così per il governo. Tremonti la prima cosa che ha fatto è stata tagliare i fondi alle Regioni per la valorizzazione e la promozione dei prodotti
agroalimentari. Se va avanti così questo rischia di essere l’ultimo Vinitaly in cui le Regioni saranno presenti. E il danno sarebbe enorme perchè valorizzare l’agricoltura significa promuovere il territorio in tutte le sue componenti e dargli una prospettiva di sviluppo compatibile. Per noi l’agricoltura è una scelta strategica e non siamo certo disposti a rinunciarci”.

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