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Allegrini 2024

Libero

Le sensazioni del sommelier ... Il mondo torna a scoprire le note arcaiche... Andando in giro per il mondo capisci subito cosa piace, quali sono le regioni che del Made in Italy enologico fanno brand. Ha iniziato la Toscana a fianco del Piemonte e poi c’è stato il boom degli anni ’80 con il Lambrusco. Ora quasi tutti gli appassionati sanno localizzare la Valpolicella col suo Amarone, la Trinacria che regala Nero D’Avola a profusione e la Puglia. Terra che vanta rosati d’eccellenza da uve di Negroamaro. Ma la Puglia è soprattutto un altro vitigno: il Primitivo. Fa parlare di se in Italia e nei mercati esteri, perché è piacevole, morbido rotondo. Lo troviamo al giusto prezzo e conquista tutti i palati. La sua parte di frutta rossa fresca intrigante ci conquista. Molti sono i produttori che riescono a vinificare in maniera eccelsa quest’uva, ma uno in particolare mi colpì anni fa. Lui è Damiano Calò e la sua Azienda si chiama Rosa del Golfo. Ha vinto molti premi con i suoi rosati, ma il suo prodotto strategico, come per tanti altri è il Primitivo. Strategico perché il Primitivo apre le porte con la sua qualità alla Puglia enologica. I numeri lo confermano: molto apprezzato in Svizzera, Germania, copiato negli Stati Uniti, piace molto agli olandesi col suo rosso rubino carico e con quel finale che ricorda la mandorla e la nocciola. Ottimo con sottofondo degli Après la Classe
che dal Salento fanno una musica che parla di tradizione e futuro ma soprattutto di territorio.

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