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Etile Carpenè Malvolti: “Un valore da difendere” … Per chi ama il vino accostarsi alla cantina storica è come visitare la cattedrale di Reims per uno che ama l’arte. Questa è la culla del Prosecco, dove si è sperimentato il metodo Martinotti, dove tutto è storia del vino. Qui risiede un signore che ha un nome che è un destino: Etile Carpenè Malvolti presidente della cantina più importante del Conegliano-Valdobbiadene che vende nel mondo quasi sei milioni di bottiglie di Prosecco Superiore Docg. Preoccupato per l’eccesso di successo del Prosecco visto che la sua azienda ne vende oltre la metà all’estero e che il fatturato è schizzato oltre i 23 milioni di euro? “Preoccupato no: ci mancherebbe altro. Ma accorto sì. La crescita del Prosecco è stata impetuosa, ma noi Carpenè sappiamo da dove viene questo vino, la sua storia, la sua delicatezza. E dovremmo evitare l’eccesso di successo”. In che senso? “Il mio direttore generale Antonio Motteran si messo a fare dei conti. In proiezione 2015 il Prosecco varrà 28mila ettari di vigna, di cui oltre 6mila nella zona storica, per 6mila viticoltori e quasi settecento tra imbottigliatori e vinificatori. Con questi numeri c’è da domandarsi come fare a tenere l’equilibrio. E anche come tutelare l’integrità del nostro territorio e del patrimonio viticolo. Senza considerare l’assalto dei contraffattori”. E lei cosa suggerisce? “Il mantenimento e la valorizzazione delle caratteristiche del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. È di fondamentale importanza perché la denominazione deve rimanere la punta di diamante del settore con a fianco il Prosecco Doc che completa il quadro di offerta in un contesto di difesa del valore. Un ruolo fondamentale lo possono rivestire le istituzioni, i consorzi, le associazioni di categoria e i produttori, agendo in sinergia. Solo un comportamento di collaborazione assicura la salvaguardia di un sistema culturalmente responsabile ed economicamente vantaggioso”. Appunto. Sul versante economico cosa serve secondo lei? “Bisogna tenere in equilibro il prezzo, ma soprattutto dobbiamo evitare una polverizzazione troppo accentuata della produzione. Bisogna lavorare sugli standard di qualità come facciamo noi, in Carpenè, da un secolo e mezzo”.

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