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Libero

l Torchio … Enogastronomia sul viale del “tremonto” … D’accordo che l’equilibro di bilancio è sacro. Ma, almeno vista dal versante dell’enogastronomia e dell’agricoltura di qualità, la manovra (economica?) rischia di farci andare a sbattere. A veder bene anche l’Europa sembra incamminata sulla stessa china. Quattro dati bastano per capirci: la Confcommercio certifica che i consumi sono al palo, la benzina costa sempre di più e i rincari si riflettono immediatamente sui prezzi degli alimentari, gas e luce in Italia sono le più care d’Europa e le utilities sottraggono sempre più reddito che peraltro viene compresso dall’incremento indiretto di pressione fiscale. Ma c’è un quarto elemento che spiega molto: la Ue, fra le tante cose che poteva fare, ha deciso di abbassare i prezzi di sms e telefonate. Il punto è proprio questo: si continuano a privilegiare i consumi non alimentari dimenticandosi che mangiare male - basta citare l’epidemia di Escherichia coli che non s’arresta? - ha costi sociali altissimi. In Italia si poteva con la manovra orientare i consumi defiscalizzando quelli alimentari di qualità, togliendo tasse dal comparto turistico e compensando il minor gettito con ricarichi su altri beni. Per esempio: facciamo vendere di più alle nostre aziende agricole e tassiamo meglio il loro reddito d’impresa. Questo significa aiutarle a stare correttamente sul mercato. Ci pensi ministro Romano. Invece si pensa a far cassa con la benzina e a un incremento indiscriminato dell’Iva. Dimenticandosi che dal comparto food&wine e travel viene un quarto del Pil. Ma se si va avanti con questa manovra l’enogastronomia si avvia sul viale del “tremonto”.

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