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Libero

Il Torchio ... Newsletter su internet al posto di Ice e Buonitalia... Siamo arretrati di un posto tra i paesi esportatori: ora siamo ottavi. Food e wine costituiscono però una delle voci più importanti del nostro export: quasi 28 miliardi. Tuttavia la nostra bilancia commerciale è fortemente passiva per la bolletta energetica, ma peggiora anche perché avendo molte industrie delocalizzate importiamo beni intermedi (i semilavorati) che poi rivendiamo come Made in Italy. Mancano - come al solito - dati certi sul turismo, ma pare che non vada così bene. Si capisce perciò che a pagare gas e petrolio sono i campi che oltretutto non possono delocalizzare. Ebbene dovremmo avere una taske force per l’internazionalizzazione da far paura. Invece l’Ice è stato chiuso e Buonitalia che doveva essere il nostro braccio armato per l’agroalimentare ha ingloriosamente cessato di vivere travolta da debiti e inefficienze. Al posto di questi due enti ora c’è la cabina di regia costituita dai ministeri economici più quello agricolo senza però le Regioni che hanno su alcune materie loro competenze e che in fatto di spendere soldi in promozioni estere (sulla cui efficacia è lecito dubitare) non sono seconde a nessuno. Insomma abbiamo perduto due strumenti e non abbiamo guadagnato, almeno per ora, nulla in efficienza e in tagli di spesa. In compenso il Mipaaf vara un sito - www.pianetapsr.it - con tanto di newsletter mensile per assistere via internet le aziende (peccato che in campagna non ci siano le linee Adsl) e aiutarle ad attingere ai fondi dello sviluppo rurale e a esportare. Salvo poi non avere più nessuno che piazza il marchio Italia all’estero. Tra tanti annunci di rilancio dell’economia si potrebbe avere un sostegno vero alle cose - wine & food e turismo - che riusciamo davvero a vendere all’estero? Magari senza continuare a buttare soldi in promozioni di cui nessuno misura i risultati. Qualche tempo fa un giornale tedesco ci prendeva per i fondelli perché all’aeroporto di Singapore spiccava un grande cartello con scritto “visit Metaponto”. E giustamente il cronista si chiedeva: ma dov’è Metaponto? Siamo andati avanti per decenni così. Ora spunta la cabina. Speriamo che la regia non mandi in onda un vecchio refrain di Zucchero: (N)Ice che dice? Boh…. E Buonitalia? Pure

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