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Un’arte secolare si aggiorna ... Castello Banfi e il Brunello dei record ... Dall’ospitalità alle nuove tecniche di vinificazione: la qualità diventa davvero un progetto totale ... Si scrive Castello Banfi, si legge Brunello di Montalcino. L’azienda che gravita attorno al bellissimo Castello di Poggio alle Mura, diventato un esclusivo resort e che ospita una delle tavole di maggior pregio di tutta la Toscana, restaurato con filologica passione, è l’espressione più alta di uno terroir da vino più famosi nel mondo: Montalcino. E grazie ad un progetto di qualità totale, portato avanti fin dal 1978 quando la famiglia di vignaioli italo-americani Marinai decise quello che è stato definito uno dei maggiori investimenti mai realizzati in Italia in campo vitivinicolo, la cantina è cresciuta in maniera esponenziale decretando l’affermazione del Brunello sui mercati mondiali. E questo progetto di qualità totale si declina nell’ospitalità (il resort di Castello Banfi è considerato uno dei must della Val d’Orcia, la Taverna è una delle tavole più appetite, il museo costituisce una delle attrattive culturali di maggior prestigio come il festival jazz è una delle proposte di spettacolo che da anni animano il panorama musicale internazionale), nella ristorazione, ma soprattutto nella coltivazione della vigna che si estende per oltre 850 ettari sui complessivi 2830 della proprietà attraverso un protocollo che è stato denominato Horizon e che ha imposto un nuovo disciplinare di coltivazione e di vinificazione. Attraverso microvinificazioni in speciali tini, Castello Banfi è riuscita ad esaltare ancora di più le caratteristiche uniche del Brunello. Un vino che non conosce crisi. La Casello Banfi ha infatti archiviato un 2011 da record. Il fatturato è salito a 62 milioni di euro con un incremento del 13% grazie al trend del Brunello: le vendite sono salite del 15 per cento rispetto all’anno precedente con una significativa performance sul mercato statunitense e su quelli del Farr East.
Oggi la Castello Banfi è guidata da Enrico Viglierchio che risponde direttamente alla proprietà, la famiglia Mariani, giunta ormai alla terza generazione con Cristina Mariani-May, figlia di John, che coordina le attività di Castello Banfi insieme a James Mariani, figlio di Harry. Al Vinitaly la Castello Banfi presenterà due nuovi vini che sono frutto di questa continua ricerca. Uno dei settori sui quali l’azienda ha sempre puntato è quello dell’accoglienza, fino a far diventare il Castello di Poggio alle Mura uno straordinario centro che offre un’ospitalità completa ed articolata. Gli ospiti, dopo la visita guidata alla cantina, possono assaporare i piatti della Taverna Banfi o apprezzare l’eccellenza dei vini Banfi, accompagnati da formaggi e salumi tipici toscani, all’ Enoteca.
Da marzo 2007 l’apertura di Castello Banfi - Il Borgo, con le sue 14 lussuose stanze, incluse 5 suite, ha completato l’offerta. A conferma - come sostiene Viglierchio - che il Brunello è il racconto
di una terra unica: Montalcino.

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