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Libero

Alla prima della Scala con uno spartito di vino ... Andante mosso, profondo quasi solenne, allegretto: universale. ... Questo è un vino quando è grande davvero, questi sono i temi di una degustazione sensoriale di due opere uniche che si uniscono in una celebrazione che è prima di tutto omaggio al Creato e all’ingegno. Questo è cultura: che vuol dire coltivare. Chi ieri sera ha assistito alla prima della Scala avrà colto nello spartito del Lohengrin gli stessi andamenti. E dopo un po’ di polemiche seguite al fatto che il primo teatro di melodramma d’Italia (e dunque del mondo) abbia scelto per la prima Wagner proprio nell’anno verdiano c’è di che sorridere, con brio, con gioia alzando un calice. L’Italia, anzi il meglio d’Italia, alla Scala c’era. Sotto forma di opera unica: la Riserva Vittorio Moretti della cantina Bellavista. Un Franciacorta assoluto. Ne parla a brindisi operato Francesca Moretti che è emozionata come una soprano al debutto nel tempio della musica: “Sì per noi è stato un momento di intensissima emozione, anche di tensione, una consacrazione e insieme un dono: è la dimostrazione di come il vino sia davvero la poesia della terra e la musica della vita”. Chi non conosce Francesca non può capire che sforzo le costi parlare di sé e dei suoi vini. O meglio del vino che porta il nome di suo padre: Vittorio Moretti fondatore di Bellavista. E chi non conosce Vittorio Moretti non può sapere che ciò che Bellavista ha fatto non è per immagine, ma per convinzione. Vittorio Moretti concretissimo imprenditore delle costruzioni che ha la propensione ad antivedere, iniziò a fare vino in Franciacorta per dedizione ad un amico: Gianni Brera. Fa le cose con passione, ed ha un talento particolare: riesce a riconoscere il talento e ad esaltarlo. Il connubio di Bellavista con il bello e con ogni forma d’espressione è la collezione di sculture, è l’aver fatto cantine gioiello come Petra in Toscana, è aver lanciato giovanissimi artisti in connubio con Oliviero Toscani. E’ in questa continuità che si iscrive il progetto “Scala” significativamente intitolato: “New air on wine”.Che non vuol dire solo aria nuova, ma pensare il vino, il grande vino, come costituente di una cultura polisensoriale che è attraversata dalla musica. Francesca Moretti spiega così il progetto: “Dal 2004 sosteniamo il Teatro alla Scala e abbiamo anche il privilegio di esserne il vino ufficiale. Per questo motivo, in tempi così difficili per gli Enti culturali, abbiamo deciso di rafforzare il nostro impegno e di mettere a disposizione degli appassionati di vino e di musica una selezione della Riserva Vittorio Moretti che custodiamo dal 2004 nelle nostre cantine. Prodotto in edizione limitata, questo millesimato avrà una confezione disegnata appositamente e ispirata alle tre prossime Prime d’Opera del 7 dicembre. Alla fine del triennio, l’iniziativa si trasformerà in un concreto aiuto per i giovani dell’Accademia della Scala”. Un’ esclusiva edizione della Riserva Vittorio Moretti sarà infatti il vino ufficiale delle prime del 2013 e del 2014, brinderanno con essa interpreti e invitati alla cena di gala. Ma per fortunata coincidenza la prima di quest’anno è stata celebrata con l’annata 2004, quella della rinascita de La Scala. Del resto la Riserva Moretti è stata prodotta sin qui in solo 8 vendemmie e nasce da una selezione di oltre 50 vigneti che hanno più di venti anni. Mattia Vezzola l’enologo che da sempre cura di vini di Bellavista la definisce così: “Volevamo fare un vino che avrebbe espresso con il tempo tutta l’eleganza che la vocazione del territorio di Franciacorta è in grado di dare, dimostrando al contempo la longevità alla quale sono destinati i vini Bellavista”. La Riserva Vittorio Moretti edizione limitata Teatro alla Scala è dunque un vino wagneriano. Perché tutto avesse compiutezza bisognava rendere unica anche la bottiglia. Così uno studio parigino ha progettato la confezione. La bottiglia è racchiusa in un astuccio fatto a mano, porta un’etichetta rossa e soprattutto è avvolta da un cartiglio, composto a mano, in cui sono riportate le frasi musicali salienti della partitura del Lohengrin, estrapolate dallo spartito originale messo a disposizione da La Scala. Per rendere unico il connubio tra un’opera capolavoro e un’opera d’arte del vino.

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