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VINO & SALUTE

Lisbona contro le avvertenze sui rischi per la salute nelle etichette del vino volute da Dublino

Scontro in Commissione Europea, dove la legge irlandese contro l’abuso di alcol deve superare i rilievi di 14 Stati membri
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Scontro tra Lisbona e Dublino per le avvertenze in etichetta

Con le leggi, prima o poi, bisogna farci i conti. Il lungo iter della stretta sugli alcolici voluta dal Governo irlandese, in questo senso il più salutista della Vecchia Europa, oltre al prezzo minimo prevede che nelle etichette degli alcolici, vino compreso, ci sia spazio per le avvertenze sui rischi legati al consumo, un po’ come accade da tanti anni sui pacchetti di sigarette. Dalle raccomandazioni sulle unità limite giornaliere ai pericoli per le donne incinta, passando per la cancerogenicità del vino stesso. Una normativa unica in Europa che, come racconta l’autorevole “The Times”, ha portato alla pronta reazione del Portogallo, spalleggiato dall’Italia (che da parte sua ha sottolineato come la nuova etichetta rappresenti un costo aggiuntivo che le aziende saranno costrette ad accollarsi, ndr) che in sede di Commissione Europea ha sottolineato come un’etichetta del genere non faccia che “distorcere la realtà”. Il Governo di Dublino, secondo Lisbona, dovrebbe provvedere ad un’informazione “piena e comprensiva”, che aiuti davvero il consumatore: ciò che non va già al Portogallo è che si riporti in etichetta il rischio legato al cancro, legato al consumo di tantissimi altri prodotti e non per questo riportato, ad esempio, sulle confezioni di carne rossa, senza specificare i benefici di un consumo moderato, dimostrati da decine di studi scientifici. Pronta la risposta dell’Alcohol Action Ireland, charity governativa che ha ricordato al Portogallo, e più in generale alla Ue, come da nessuna parte si vieti di specificare, se si ritiene opportuno ed entro i limiti di legge, gli eventuali aspetti positivi del proprio vino. Insomma, un vero percorso ad ostacoli, con l’Irlanda che si sente forte della proprie motivazioni, legate alla salute pubblica, ma che dovrà fare i conti con i rilievi di ben 14 Stati membri: nel mirino, lo spazio dedicato alle avvertenze, ma anche i famosi 10 centesimi di euro di prezzo minimo per grammo di alcol, vero punto di forza dell’impianto legislativo di Dublino.

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