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TERRITORI

Mo.Vi.To., l’analisi dei dati del vino toscano per gestire al meglio i prezzi ed i mercati

Il progetto, sostenuto dai maggiori Consorzi, si propone come strumento di innovazione e previsione, a supporto di promozione e marketing
BRUNELLO DI MONTALCINO, CHIANTI, CHIANTI CLASSICO, MAREMMA, MERCATO, MONITORAGGIO, MORELLINO DI SCANSANO, MOVITO, NOBILE DI MONTEPULCIANO, PREZZI, VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO, VINO TOSCANO, Italia
Gli andamenti di mercato dei vini toscani monitorati da Mo.Vi.To.

Analizzare gli andamenti produttivi e di mercato, per gestire l’offerta e garantire l’equilibrio dei prezzi: sono gli obiettivi di Mo.Vi.To. - Monitoraggio Vini Toscani, progetto dedicato al monitoraggio dell’andamento dei principali vini toscani a denominazione di origine e benchmarking di filiera per la gestione delle politiche di mercato, che ha come partner i sette maggiori Consorzi toscani dei vini a denominazione di origine - Brunello di Montalcino, Chianti, Chianti Classico, Maremma, Morellino di Scansano, Nobile di Montepulciano, Vernaccia di San Gimignano, che rappresentano 4.700 aziende - e come partner scientifico il Pin - Polo universitario Città di Prato.

La peculiarità di Mo.Vi.To è quella di aver introdotto una innovazione organizzativa nei Consorzi dei vini toscani, rispondendo a domande fondamentali, come l’individuazione degli strumenti giusti per contrastare le eccessive fluttuazioni dei prezzi all’origine, migliorare la conoscenza della produzione e del mercato, costruire un adeguato sistema informativo, utilizzare i dati raccolti per il benchmark aziendale e per dare maggiore efficacia alla gestione delle politiche di mercato dei Consorzi. Gli squilibri di mercato e le fluttuazioni dei prezzi, infatti, rappresentano un elemento destabilizzante per le filiere dei vini Do, indeboliscono l’anello primario della catena produttiva e riducono le risorse per far crescere la filiera. Per questo i Consorzi hanno collaborato per mettere a punto innovazioni organizzative finalizzate a far fronte alla volatilità dei prezzi, attraverso l’utilizzo di strumenti strutturali di gestione dell’offerta. Si tratta di un sistema di innovazioni fondate sulla ricostruzione della base informativa relativa alla struttura e al funzionamento della filiera vitivinicola, che punta alla creazione di un apparato di strumenti e metodi per una consapevole gestione dell’offerta. La cinghia di trasmissione dell’innovazione è una: il legame di cooperazione interno alla filiera.

Introdurre innovazioni organizzative per sviluppare un nuovo sistema di monitoraggio, dei fattori produttivi e di mercato, sull’esempio del Comité Champagne, vuol dire puntare a definire concrete modalità di utilizzo di strumenti strutturali di gestione dell’offerta in funzione degli andamenti del mercato, utilizzando le possibilità offerte dal regolamento Ocm, ma anche elaborare strategie derivate da modelli previsionali della domanda per reagire alle anomale tensioni del mercato e stabilizzare i prezzi all’origine attorno all’equilibrio di lungo periodo. Il più immediato utilizzo di queste informazioni, da parte dei Consorzi, è finalizzato all’interpretazione degli andamenti produttivi e commerciali della filiera, e influenza le scelte di conduzione della Denominazione, a partire dai piani di promozione e marketing. Un utilizzo più avanzato, invece, riguarda l’approccio a modelli previsionali della domanda, che è poi uno degli elementi fondamentali per poter adeguare l’offerta e mantenere il mercato in condizioni di stabilità.

I dati che analizziamo sono destinati ai Consorzi, e in quanto tali sensibili: si tratta di dati che riguardano ogni fase della produzione, dal campo al mercato, in parte pubblici, in parte privati, e quindi forniti dalle aziende, e in parte dei Consorzi stessi”, spiega, a WineNews, la responsabile del progetto, Daniela Toccaceli. “Alle spalle c’è un lavoro coeso e sistemico da parte dei Consorzi del vino di Toscana, stimolati da Avito, e la speranza è che sia la scintilla ad un percorso di innovazione che riguardi anche altre Regioni. Il controllo del processo è fondamentale: il nostro è un progetto tecnico e scientifico, il nostro sistema serve a mettere insieme i vari pezzi ed avere degli elementi in grado di raccontarci gli andamenti congiunturali e le dinamiche delle filiere. Questo processo di costruzione del dato serve a dare consistenza al sistema dell’offerta - sottolinea Daniela Toccaceli - perché alla fine cerca di prepararsi per poter utilizzare, in prospettiva, anche gli strumenti e le prerogative concessi alle Organizzazioni Interprofessionali dal regolamento Ocm, che deve essere recepito a livello nazionale, mentre i Consorzi possono chiedere al Ministero dell’Agricoltura il riconoscimento delle funzioni di Organizzazioni Interprofessionali. In Toscana, con questo progetto, ci stiamo preparando per poter usare con maggiore solidità strumenti strutturali per la gestione dell’offerta: i numeri, in questo senso, sono al servizio di strumenti operativi ben precisi”.

“Grazie al progetto Mo.Vi.To e all’innovazione organizzativa introdotta - ha commentato Francesco Mazzei, presidente Avito, Associazione Vini Toscani Dop e Igp - i sette Consorzi di tutela partecipanti hanno potuto dotarsi degli strumenti idonei per poter rispondere adeguatamente ai nuovi importanti compiti che la recente PAC gli ha assegnato quali Organizzazioni Interprofessionali. La possibilità di conoscere in tempo reale gli andamenti congiunturali e le principali dinamiche - in termini di prezzo e posizionamento dei vini nei diversi mercati - delle singole Denominazioni tutelate dai Consorzi coinvolti, consente di disporre di elementi fondamentali per poter adeguare l’offerta e mantenere il mercato in condizioni di stabilità, attivando, se necessario, tutte le misure di cui i Consorzi possono disporre come Organizzazioni Interprofessionali”.

“Le fluttuazioni dei prezzi rappresentano un elemento destabilizzante per le filiere dei vini DO - spiega la vice presidente Regione Toscana (con delega all’Agricoltura), Stefania Saccardi - indeboliscono l’anello primario della catena produttiva e riducono le risorse per far crescere e innovare le imprese vitivinicole. Per questo, a fronte della volatilità dei prezzi, il pogetto Mo.Vi.To fornisce uno strumento innovativo ai Consorzi ovvero l’utilizzo dei dati per prevedere la formazione della domanda di mercato, che è uno degli elementi fondamentali per poter adeguare l’offerta e mantenere il mercato in condizioni di stabilità. Inoltre, contribuisce a contrastare le eccessive fluttuazioni dei prezzi all’origine, migliorare la conoscenza della produzione e del mercato e dare maggiore forza all’azione dei dati stessi. Uno strumento utile, che ci dimostra quanto sia efficace coniugare innovazione e logica di sistema: quando si fa sistema le soluzioni sono più vicine”.

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