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BENVENUTO BRUNELLO

Montalcino, il Brunello traina il turismo: 200.000 presenze nel 2018, +113% in 5 anni

Nomisma-Wine Monitor: 77.000 pernottamenti, il 72% riservati da stranieri, specie da Usa, Germania, Gran Bretagna e Brasile
BENVENUTO BRUNELLO, BRUNELLO DI MONTALCINO, TURISMO, Italia
Montalcino, il vino traina il turismo

Quasi 200.000 presenze nel 2018, il 113% in più negli ultimi 5 anni, e oltre 75.000 arrivi con pernottamento in un comune di 6.000 abitanti: sono i numeri di Montalcino, terra del Brunello e dell’enoturismo, secondo le elaborazioni Nomisma-Wine Monitor su base statistica della Regione Toscana, comunicati dal Consorzio del Brunello di Montalcino. Il quadro che emerge, a pochi giorni da “Benvenuto Brunello” - a Montalcino, dal 21 al 24 febbraio, con l’Annata 2015 e la Riserva 2014 nei calici - è quello di un fazzoletto di terra meta ogni anno di enoturisti provenienti da tutto il mondo (il 72% del totale presenze è straniero), che ha costruito sull’economia del suo vino di punta la propria fortuna. La metà delle imprese di Montalcino sono a stampo agricolo, ma non è tutto: negli anni si sono moltiplicate le strutture ricettive, e oggi sono 1 ogni 35 abitanti con 92 tra alberghi, agriturismi e strutture di accoglienza. Oltre 50, infine, i ristoranti e i locali con attività di somministrazione.
Ed i risultati, per la denominazione che nel 1941 ha fondato la prima Enoteca pubblica d’Italia e per prima ha aperto le porte al pubblico (Fattoria dei Barbi, nel 1948, dove peraltro è nato anche il Movimento Turismo del VIno, ndr) si vedono: +20% le presenze solo nell’ultimo anno statistico (2018 vs 2017); +113% negli ultimi 5 anni, per una crescita 10 volte superiore all’incremento dell’incoming regionale toscano; quasi 77.000 le notti in hotel per il 72% riservate da stranieri; 120.000 le presenze in esercizi extralberghieri. “Il turista tipo - commenta il presidente del Consorzio Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci - è spesso un big spender estero, arriva dagli Stati Uniti, il nostro primo mercato di riferimento, e sempre più dai Paesi terzi, come il Brasile e il Canada, ma anche da Germania e Regno Unito. Un fenomeno, quello dell’enoturista di alta gamma, che contribuisce ad allargare in maniera virtuosa la filiera socioeconomica del Brunello anche fuori dal proprio perimetro di 2.100 ettari di vigna con migliaia di addetti diretti”.
Provengono da oltre 60 Paesi gli enoturisti che visitano Montalcino e che lo scorso anno hanno fatto segnare un +25% di presenze. Gli habitué sono in primis gli statunitensi, vero e proprio feudo con quasi 41.000 presenze registrate nel 2018 e una crescita boom sull’anno precedente (+56%), seguiti da 19.000 presenze dalla Germania e da oltre 10.000 da Regno Unito e Brasile, quest’ultimo in grado di registrare un incremento del 70% nell’ultimo anno monitorato. Numerosi anche gli arrivi con pernottamento provenienti da Francia, Canada, Svizzera, Australia e Russia.

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