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Panorama

Viaggio nel regno del Vermen …  La nuova cantina di design della storica azienda ligure Lvnae si mimetizza con l’ambiente, si alimenta con energia geotermica e fotovoltaica e produce (in purezza) il vino color paglierino che è diventato un must richiesto in tutto il mondo… Anni Sessanta, Colli di Luni, Tra La Spezia e Massa Carrara. Paolo Bosoni, guardandosi attorno, capisce tutto. Coglie in questa straordinaria terra di confine, stretta tra le Alpi Apuane e il Mar Tirreno, un potenziale enorme, un’unicità che l’avrebbe resa famosa nel mondo. Non perde tempo. Alla felice intuizione dà subito forma: fonda la sua Lvnae, realtà vitivinicola a pieno (e meritato) titolo nell’Olimpo enoico italiano e internazionale. Fiore all’occhiello il Vermentino, vitigno che Bosoni studia, esplora, spacca in quattro come un capello, tirandone fuori il meglio possibile. Con coraggio sceglie di vinificare il brillante paglierino in purezza, ritenendolo in questa versione decisamente più elegante, sofisticato, strutturato e adatto all'invecchiamento, mentre gli altri (tutti gli altri) continuano a tagliarlo con l’Albarola. Bingo. Il visionario centra l’obiettivo e vendemmia dopo vendemmia conquista il mercato. La paura per avere osato sparigliare la tradizione lascia il posto alla consapevolezza di avere scritto un pezzo di storia nell’appassionante libro dell’enologia. La stessa che hanno negli occhi Diego e Debora, i figli, colonne dell’azienda. Senza dimenticare Antonella, la mamma e la moglie, donna di raro riserbo, sempre presente, preziosa complice di successi e insostituibile consigliera. Negli anni l’acquisto degli ettari è organico, calcolato e prudente. Oggi Lvnae ne conta 65 di proprietà, 80 totali con quelli in affitto. Vitati per lo più a Vermentino, cava sans dire, ma anche ad Albarola, Ciliegiolo, Alicante, Albarossa, Greco, Malvasia, Sangiovese, Canaiolo e Merlot. Uve che oggi hanno una nuova e bellissima “casa”. La famiglia Bosoni ha da poco concluso i lavori per la realizzazione della cantina, che sarà aperta al pubblico già a partire da luglio. Andrea Del Sere e gli architetti di AT Studio hanno creato meraviglia. Inutile giraci intorno: a Castelnuovo Magra c’è un autentico tempio del vino, in cui convivono la raffinatezza e il minimalismo del design tout court e gli stilemi propri della terra, dell’arte contadina. Inequivocabile il pensiero di Del Sere: “Abbiamo ridotto le distanze fra ambienti di rappresentanza e spazi lavorativi, nobilitando questi ultimi, consci che la bellezza è qualità, l’estetica è etica che influisce in maniera diretta al benessere di chi opera in cantina. Su indicazione della famiglia Bosoni, abbiamo immaginato la nuova cantina come un’opera d’arte. Abbiamo flirtato con la bellezza senza dimenticare la tecnica, coniugando l’artigianalità alla sfera intellettuale”. Gli fa eco il patron Paolo: “Un buon progetto richiede l’alleanza appassionata di due persone, un rappresentante dell’utopia, il progettista, e un rappresentante del mondo reale, l’imprenditore. Nella nostra nuova cantina questo incontro c’è stato e noi abbiamo cercato di fare al meglio la nostra parte”. Pensata per essere davvero sostenibile, la cantina, per il fabbisogno energetico può contare su un’ampia quota di energia autoprodotta con sistema geotermico e fotovoltaico (la restante parte viene acquistata solo da fonti rinnovabili). Mimetizzata con il paesaggio, è circondata da un vigneto davvero speciale che riassume tutte le varietà presenti in azienda: una per ogni filare.

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