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Panorama / Economy

Zonin si beve Fontanafredda ... Il Monte dei Paschi cede la celebre tenuta e assorbe i marchi Bam e Banca Toscana. Per i 450 ex sportelli dell’Antonveneta nascerà una rete a sé... I marchi Banca Toscana e Banca Agricola Man­tovana (Bam) tra poco non esisteranno più. Le 450 filiali del gruppo Banca Monte dei Paschi di Siena che portano queste insegne diventeranno generiche agenzie della rete commerciale del terzo polo ban­cario italiano, che sta per nascere dalla fusione di Mps con Banca Antonveneta. Questa è solo una del­le novità che Economy è in grado di anticipare e che saranno annunciate il prossimo 10 marzo, quando Giuseppe Mussari, presidente di Mps, presenterà il piano industriale del nuovo gruppo bancario.
Oltre alla cancellazione dei due marchi, è in pro­getto anche la creazione di una rete commerciale che raggrupperà circa 450 agenzie storiche di An­tonveneta e che seguirà più da vicino il territorio. In più, si rinsalderanno i rapporti tra Mussari e Gianni Zonin, presidente di Banca Popolare di Vicenza. Sono in corso, infatti, contatti per cedere a Banca Nuova (gruppo Popolare di Vicenza) le agenzie che, dopo la fusione Mps-Antonveneta, risulteranno in ec­cesso in Sicilia, mentre quelle che si sovrapporran­no in Toscana e Umbria potrebbero finire diretta­mente sotto il cappello della Popolare vicentina. Un buon affare per Zonin, che non ha messo gli occhi solo sugli sportelli del nascente terzo polo bancario italiano, ma ha pensato anche al suo business prin­cipale, il vino.
Sarà proprio lui, nella sua veste di imprenditore vinicolo, ad acquistare dal Monte dei Paschi la tenuta di Fontanafredda, 70 ettari di vigneti nelle Langhe che, dal 1931, sono di proprietà della banca se­nese. Mussari ne ha deciso la vendita, insieme a mol­ti altri asset, per portare nelle casse della banca i 5 mi­liardi di euro necessari a finanziare l’acquisto dagli spagnoli di Banca Antonveneta per 9 miliardi di eu­ro. Proprio in questi giorni il direttore generale di Mps, Antonio Vigni, sta lavorando a una vera e pro­pria riorganizzazione patrimoniale che prevede, tra l’altro, la cessione del 60% di Mps asset manage­ment per circa 450 milioni, di immobili per 2,5 mi­liardi, delle attività di recupero crediti e delle con­trollate francese e belga Mps Banque e Mps Belgio, da cui spera di ricavare oltre 250 milioni.

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