I conquistatori di Pantelleria ... Cantine Pellegrino... L’azienda di Marsala è leader nei vini dolci. Con lo sbarco nell’isola siciliana produce 10 milioni di bottiglie all’anno. Di qualità... Nel 1992 Pietro Alagna aveva alle spalle già oltre un secolo di tradizione familiare e di successi. Eppure decise di mettersi alla prova: così da Marsala puntò dritto a Pantelleria, l’isola che amava. S’era messo in testa di rilanciare nel mondo gli straordinari vini passiti panteschi, partendo dalle uve di zibibbo. Oggi può dire di avercela fatta: sull’isola 240 produttori su 500 lavorano per lui. “Ma abbiamo avuto enormi difficoltà d’inserimento” racconta Alagna a Economy: “Abbiamo vinto pagando meglio i viticoltori e versando loro il dovuto alla fine di ottobre, subito dopo la vendemmia”. Per Alagna, presidente della Cantine Pellegrino 1880, nipote di quel Carlo che fondò 128 anni fa l’azienda, Pantelleria è un altro traguardo che si aggiunge a quelli già conquistati con i suoi vini dolci e liquorosi, a cominciare dal marsala. Ora la società, in mano alle famiglie Alagna e Tumbarello, è la terza realtà vitivinicola della Sicilia, e nel 2007 ha toccato il record di fatturato: 20,2 milioni di euro, con 2,5 milioni di utili. Una crescita del 4% sul 2006, con ricavi generati per il 33% dall’export verso l’Europa occidentale, gli Stati Uniti e sempre di più anche l’Europa orientale, dove registra un incremento annuo delle vendite del 25%. “In Italia l’anno scorso ci siamo confermati leader nei vini dolci con il 10% del mercato” dice Emilio Ridolfi, direttore commerciale, “con una quota che sale al 52% per il moscato e il passito di Pantelleria”. Questo è avvenuto mentre i consumi interni continuano a calare e la concorrenza si fa più agguerrita. “All’estero” aggiunge Ridolfi “stiamo crescendo ancora meglio e quest’anno puntiamo a un aumento dell’8%”.
Anche per
queste ambizioni la Pellegrino, che opera con il marchio Duca di Castelmonte nella ristorazione, continua a reinvestire gran parte degli utili. In gennaio ha avviato a Marsala una nuova linea di imbottigliamento da 10 mila bottiglie l’ora, investendo 2,2 milioni, e nei prossimi mesi farà lo stesso anche nella seconda delle tre cantine di sua proprietà, quella di Cardillo, alla periferia della città. Qui investirà 600 mila euro per potenziare la linea, da 10 a 12.500 bottiglie all’ora. E la produzione, con lo stabilimento di Pantelleria, supererà i 10 milioni di bottiglie l’anno. L’ammodernamento è necessario per competere con i concorrenti, ma corre in parallelo con la tradizionale attenzione alla qualità dei prodotti, dai bianchi ai rossi, dai passiti ai moscati. La strategia resta quella di sempre: selezione delle uve e affinamento dei vini con l’adozione di piccole botti “barrique” per alcuni rossi e per i marsala più pregiati, controllo e certificazione. Ed è così che arrivano i riconoscimenti, assegnati ad alcuni tesori dell’azienda, come il passito “Nes” di Pantelleria, premiato a Makao in Giappone, o il “Tripudium Rosso”, che ha furoreggiato al Vinitaly.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025