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Panorama / Economy

Questo trattore è intelligente ... Una serie di imprese e di ricercatori italiani hanno appena realizzato un veicolo agricolo capace di dosare concimi in base alla richiesta del terreno. E i grandi viticoltori avviano i test... Un cocktail di informatica, motori e telecomunicazioni via satellite potrebbe trasformare il volto della coltivazione dei vigneti e rivoluzionare le attività agricole in generale. Il produttore fiorentino Marchesi Antinori, che dal 1385 coltiva la vite in Umbria e in Toscana e ha un fatturato sui 150 milioni, dalla primavera sta sperimentando nei suoi filari di Castiglione della Pescaia (Grosseto) un nuovo trattore capace di destinare a ogni palmo di terreno la giusta dose di fertilizzante.
Il veicolo è stato prodotto dalla Same Deutz-Fahr di Treviglio e riconosce le necessità delle vigne grazie a un terminale mobile. Il minipc è stato realizzato da un’équipe guidata da Cesare Colombo del Cefriel, il polo consortile di eccellenza che a Milano riunisce alcune fra le maggiori aziende tecnologiche italiane, università e amministrazioni pubbliche. Sul trattore, questo terminale riprende i dati satellitari elaborati da Terradat, una società che realizza software geografico: poi verifica le capacità produttive e le proprietà organiche del suolo e calcola la quantità di concime di cui ha bisogno.
Nel progetto del “trattore intelligente” è coinvolta anche Tecnovict, produttrice di macchinari agricoli di Pianello Val Tidone (Piacenza), che fornisce i meccanismi spandiconcime governati con il minicomputer di Cefriel. “Il nostro sistema” dice a Economy Paolo Dosso, titolare di Terradat, “identifica le terre più fertili e ricche e permette di ottenere vini di mig}ior qualità; ma anche di risparmiare usando solo le giuste dosi di concimi e fitofarmaci, senza inutili dispersioni”. Un primato. L’operazione in corso nelle tenute di Antinori stabilisce un primato: “E il primo progetto di viticoltura di precisione al mondo” dicono alla Tecnovict: “Ora potrà essere esportato, soprattutto là dove la viticoltura è arretrata”.
Cefriel e Same hanno avviato la collaborazione tre anni fa, mentre gli ultimi sei mesi sono stati dedicati all’ adattamento del terminale e ai test: “Il trattore” dicono alla Same Deutz-Fahr “dispone di telecamere di controllo e di un sistema vivavoce, che usa tecnologia Bluetooth”. Per Marchesi Antinori questo è solo il primo passo verso un utilizzo più diffuso del trattore intelligente: “La sperimentazione” sostengono in azienda “è stata condotta anche nei nostri possedimenti di Montenisa, in Franciacorta. Però non esiste alcun impedimento al suo impiego su altri tipi di terreni e naturalmente su altri tipi di colture”.
Il pool delle aziende e dei ricercatori coinvolti nel progetto ha già annunciato di voler proseguire le verifiche sui colli della Maremma con un maggior numero di trattori, mentre per passare alla commercializzazione della nuova tecnologia sui mercati internazionali bisognerà attendere il prossimo anno.
Per alcune delle società coinvolte, comunque, il futuro è già cominciato. Terradat, per esempio, conta a breve di iniziare a vendere sul suo sito www.precisionfarming.com le mappe, complete delle caratteristiche organiche, di alcune fra le principali zone di produzione vinicola italiana.

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