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Panorama / Economy

Contadini? Questi sono imprenditori ... “Siamo letteralmente tempestati di mail di ragazzi che vogliono notizie su fondi e agevolazioni per aprire un’azienda agricola. É un grande segnale”. Luca Zaia, ministro delle Politiche agricole, è entusiasta dell’interesse manifestato dai giovani verso le attività economiche legate alla terra. “Senza esagerare” aggiunge “ci sono le condizioni per un nuovo Rinascimento della nostra agricoltura”.

Da quanto tempo è in atto questa grande corsa verso campi e cascine?


I miei collaboratori assicurano che il fenomeno si è fortemente accentuato negli ultimi mesi, e in molti casi quelli che ci contattano non sono neppure figli di contadini. Questo è molto importante:
significa che c’è un miglioramento dell’immagine dell’agricoltore. Non più il vecchio contadino rugoso, ma un imprenditore dinamico, che ottiene soddisfazioni sia sul piano economico sia quello morale.

È anche la recessione a spingere per la rivalutazione di queste attività?

Secondo me si, cè anche questo elemento. Dal nostro punto di vista la crisi economica degli ultimi mesi rappresenta un’opportunità: può aiutarci a rinnovare l’agricoltura italiana.

Ma il settore è davvero in grado di assorbire un flusso consistente di giovani?

Altrochè. Anzi, li aspettiamo a braccia aperte e faremo il massimo per offrire loro tutte le agevolazioni e i contributi possibili. Tanto per cominciare abbiamo appena portato a casa 4 miliardi di fondi europei l’anno per prossimi 4 anni. Inoltre stiamo istituendo un board di esperti al massimo livello che avrà il compito di studiare un “pacchetto giovani”. Sarà l’equivalente dei “piani verdi” su cui si è basata la nostra agricoltura a partire dagli anni Cinquanta.

Aiuti a parte, come vanno le cose dal punto di vista del mercato?

Molto meglio di quanto pensi la maggior parte degli italiani, abituata ancora all’idea di un settore stagnante e privo di sprint. Proprio l’apporto dei giovani ha prodotto risultati importanti negli ultimi tempi.

Qualche esempio?

I primi due che mi vengono in mente: è italiano il brevetto per il kiwi a pasta gialla, che contiene il doppio di vitamina C di quello verde, ed è nostra una delle aziende leader in Europa nella produzione del latte di asina, ottimo per lo svezzamento dei bambini.

Sta crescendo una nuova leva di contadini con il pallino degli affari
?
Si. I giovani manifestano una vocazione naturale per le nicchie di mercato che si sposano meglio con le potenzialità commerciali dei marchi italiani. Subiamo ancora angherie dalle multinazionali, ma il tempo in cui la nostra agricoltura era in mano ai grandi distributori sta finendo.

Anche il mercato interno offre delle soddisfazioni?

Sempre di più. Basti pensare che nel 2008 il 10% degli acquisti in agricoltura è avvenuto direttamente dai produttori.

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