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Panorama / Economy

Whisky, bevi un single cask? ... È quello proveniente da una singola botte. Eccezionale e irripetibile, è sempre prodotto in edizione limitata. Sarà la novità del Festival milanese dedicato al superalcolico scozzese... Neppure la crisi economica è riuscita a frenare il superalcolico più amato dagli italiani: il nostro Paese, infatti, rimane il quinto consumatore al mondo di whisky. Soprattutto quello scozzese e di fascia alta. “La legge riconosciuta universalmente vuole che il whisky, per essere tale, debba essere prodotto, invecchiato e imbottigliato in Scozia” racconta Andrea Giannone che, con Giuseppe Gervasio Dolci, è l’ideatore e l’organizzatore del Milano Whisky Festival che si tiene al Marriott Hotel di Milano dal 24 al 26 ottobre. Un lungo weekend con un fitto programma di eventi: il cuore della manifestazione ovviamente sta nelle degustazioni libere con oltre 2 mila etichette presentate da una quarantina di espositori che a loro volta rappresentano 70 distillerie tra le più rinomate e una dozzina tra imbottigliatori indipendenti, associazioni e collezionisti privati.
Quest’anno c’è anche la possibilità di apprezzare un whisky single cask bottling che la famosa Springbank distillery ha realizzato proprio per l’evento milanese. Il single cask, infatti, è il whisky più pregiato perché in una manciata di bottiglie finisce solo quello di una singola botte. “È quello che abbiamo fatto noi con questo Springback vintage del 1996, maturato in botti di Sherry per 13 anni, acquistando l’intera botte che sarà visibile durante il Festival: in questo modo abbiamo ottenuto un’edizione limitata di 600 bottiglie che verranno vendute durante la manifestazione al prezzo di 79 euro l’una”. Oltre a questa chicca, Giannone ha fatto imbottigliare per l’evento 150 bottiglie di Cragganmore (a cui è stata abbassata la gradazione fino a 50°, a 39 euro), 150 bottiglie della distilleria Mortlack (69 euro) e 156 bottiglie del ricercatissimo Port Ellen (179 euro). Un vero fiore all’occhiello: si tratta di un whisky invecchiato 26 anni, prodotto da una distilleria ormai chiusa i cui prodotti però sono ancora in alcune botti nascoste nelle cantine di pochi distributori scozzesi. Ci saranno anche degustazioni guidate da esperti che insegneranno a riconoscere il whisky e altre caratterizzate da particolari accostamenti tra cibo e whisky che ne esaltano sapori e profumi: dai cioccolati di Sao Tomè con i malti più pregiati, al Glenlivet con speciali formaggi prodotti ad hoc. Un angolo della sala sarà riservato anche a chi vuole degustare solo con gli occhi: infatti, si potranno ammirare bottiglie speciali, da quelle mignon da collezione fino a un raro Macallan del 1890 dal valore inestimabile. Ma il single cask ha una lunga tradizione in Italia, anche se apprezzato da un’élite di intenditori. “La proposta sui whisky deve essere molto diversificata. Bisogna avere tante etichette che non entrano in concorrenza tra loro, ma anzi creano delle sinergie” dice Piero Valdiserra, direttore marketing di Rinaldi, uno dei maggiori importatori di alcolici di alta gamma in Italia. La società bolognese ha una proposta molto ampia e profonda di whisky e nel settore dei single cask propone alcune chicche come Port Charlotte Pc 7, un whisky di 61 gradi molto torbato e prodotto in piccoli lotti, venduto a un prezzo che si aggira sui 100 euro a bottiglia. O il Connemara, che con i suoi 60 gradi è uno dei gioielli dell’Irlanda. E per i grandi intenditori? Valdiserra consiglia il Glenfarclas 105, che ha 60 gradi e proviene da una piccola distilleria dello Speyside, o un Glen Scotia.


E per chi beve un bicchierino in più c’è l’autista ... Ma al di fuori della manifestazione meneghina dove si può gustare un buon bicchiere di whisky? “Bisogna cercare uno di quei rari bar specializzati in giro per l’Italia” dice Angelo Matteucci, presidente del Single malt club of Scotland di Bologna. Milano probabilmente è la capitale italiana del whisky. Ci sono almeno tre locali dove il whisky è religione: il Bar Metro, il Juleps e il Mulligan Pub. Anche Enzo Mirto, bar manager del Principe di Savoia, ha una serie di bottiglie speciali, mentre a Roma ci sono Le Bon Bock al Gianicolo e l’Hotel Lord Byron, e a Bologna il Kik Bar, una vera e propria casa del whisky. Alle porte di Firenze, invece, il ristorante La Tenda Rossa offre anche il servizio di un autista privato che riaccompagna il cliente e la sua auto a casa dopo la cena e dopo l’ultimo bicchiere di whisky.

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