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Panorama / Economy

Lo champagne che fa rete in Italia ... Entrare in casa dei concorrenti con classe. È la migliore strategia per vincere anche sui mercati. Così ha fatto il gruppo francese Vranken-Pommery, che ha chiuso il 2008 con un fatturato di 285,8 milioni di euro, aprendo una sua filiale diretta a Rivergaro (Piacenza) sulle colline della Valtrebbia. Obiettivo: conquistare la penisola con il suo champagne. Raggiungerlo non dovrebbe essere difficile, considerando che l’Italia è il quarto mercato a volume e il terzo a valore a livello mondiale per le vendite di champagne. Il mezzo per raggiungere il target è una capillare rete vendita che Pommery Italia ha organizzato e entro la fine dell’anno sarà in grado di coprire l’intero territorio nazionale. Nulla è stato trascurato, tanto che per sedurre con più facilità i palati made in Italy la scorsa primavera è stato creato il brut Pommery noir, un prodotto destinato al canale della ristorazione, quello più vocato al consumo di champagne. Il tutto sotto la regia dell’imprenditore Ilario Iannone, amministratore delegato della sede italiana: la sua collaudata amicizia con Paul-François Vranken lo ha portato a stringere questo sodalizio e ad affacciarsi nel mondo dello champagne di cui è grande appassionato.

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