Panorama / Economy

Dalla vigna alla cantina anche il brindisi è bio ... Nell’antico borgo di Magré, annidato sotto la parete rocciosa del monte di Favogna a pochi chilometri da Bolzano, il viticoltore Alois Lageder ha sposato ormai da quattro anni la filosofia bio. “Bio-coltivazione”, “bio-lavorazione” e da un anno anche “bio-ambiente” in cui lavorare e vivere. Lageder ha infatti rinnovato la tenuta Casòn Hirschprunn, un borgo che risale al 1200 e che la sua famiglia acquistò nel 1991, dotandola di un impianto fotovoltaico montato su un pergolato esterno e che alimenta uffici, impianti e cantine. Ha poi utilizzato solo legno anche per realizzare tutti gli spazi interni ed esterni e abolito completamente l’uso di colle e malte. Infine, ha sfruttato le temperature delle pareti rocciose cui si appoggia la proprietà per abbattere l’uso di energia. “Utilizziamo l’energia del sole, l’umidità e il calore della terra oltre alle proprietà coibentanti del legno per abbattere il consumo di energie e le emissioni esterne” dice a Green Economy Lageder, convinto che anche questo modo di creare l’ambiente giusto per la produzione vinicola consenta alle uve di rendere al meglio. Nei corridoi della cantina, poi, Lageder ha allestito un impianto di riscaldamento che gira sopra le teste in tutti gli ambienti, mentre nel cuore della struttura è stato realizzato un soffitto in vetro che aprendosi e chiudendosi in orari e momenti particolari della giornata, consente oltre al ricircolo dell’aria anche il riequilibrio della temperatura interna con quella esterna e dunque un ambiente salubre. “Realizzare una cantina secondo le norme ecocompatibili è abbastanza particolare” ammette Lageder “ma riuscirci significa sposare un’idea che non è solo risparmio economico, ma anche responsabilità sociale”.