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Panorama / Economy

L’Unità d’Italia in un bicchiere ... Marchi storici. Anche l’eroe dei due Mondi apprezzava il Marsala, tanto che fu ribattezzato Garibaldi dolce. Una tradizione che le Cantine Pellegrino portano avanti da 130 anni. Con un team al femminile... In giugno, a fare da madrina per i 130 anni dell’azienda, hanno chiamato a Marsala addirittura Anita Garibaldi. La pronipote dell’eroe dei due Mondi, oggi 79enne, in concomitanza con i 150 anni dallo sbarco dei Mille nella cittadina siciliana, è stata l’ospite d’onore ai festeggiamenti delle Cantine Pellegrino: una delle aziende di riferimento nella produzione di Marsala, nonché leader assoluta nei Moscato e Passito di Pantelleria Doc. Del resto, la storia del Marsala s’intreccia con quella di Garibaldi. Che proprio la notte dello sbarco assaggiò quel vino dolce e liquoroso. Era il Marsala Superiore, che in suo onore fu ribattezzato “Garibaldi Dolce” e che fa parte della gamma dei vini Marsala prodotti da Cantine Pellegrino. E i festeggiamenti per l’Unità d’Italia continuano il 17 e 18 settembre, nel corso del Pellegrino Cooking Festival, appuntamento che celebra il buon bere e la cucina di qualità, patrocinato dal ministero dei Beni culturali e giunto ormai alla settima edizione. Fondate nel 1880 come seconda attività da Paolo Pellegrino, notaio e vinofilo, oggi le Cantine Pellegrino rappresentano una delle più significative realtà enologiche della Sicilia, con oltre 22 milioni di euro di fatturato e circa 7 milioni di bottiglie prodotte. Già nei primi anni Trenta lo stabilimento di produzione era stato ampliato fino a triplicare la sua superficie. Oggi, oltre a cinque aziende agricole, la casa vinicola ha tre unità operative: la storica cantina di Marsala, situata nel centro storico della cittadina, con una capacità totale di circa 180 mila ettolitri, una seconda cantina di vinificazione in periferia e una terza nell’isola di Pantelleria, dotata delle più moderne tecnologie. L’azienda però è rimasta a conduzione familiare, e soprattutto femminile, come sottolinea il consigliere delegato Benedetto Renda. “Carlo, figlio del fondatore, morì giovane. Così il comando dell’azienda, negli anni Venti e Trenta, venne assunto dalla moglie, Joséphine Despagne, gentildonna francese figlia dell’enotecnico Oscar Pierre Despagne, che portò in dote l’esperienza della propria famiglia. E fu proprio il figlio di Joséphine e Carlo, Paolo, a proiettare la casa vinicola verso i più importanti mercati mondiali. La successione, nelle ultime due generazioni, è stata tutta al femminile, e la compagine azionaria è in mano a donne”. E a giudicare dai numeri sembra un’ottima cosa. Nel 2009, in un annus horribilis per il settore enologico italiano, il fatturato delle Cantine Pellegrino ha registrato un aumento del 5,7% sull’anno precedente. Per il 2010 le previsioni sono per un consolidamento. Il mercato di riferimento rimane quello italiano, da cui proviene il 66% del fatturato, grazie soprattutto al successo dei vini dolci, mentre il rimanente 34% arriva dai mercati stranieri (Inghilterra 6,5%, Svizzera 6%, Stati Uniti 5%, Germania 2,5%, Giappone 2%).

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