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Panorama / Economy

Il prosecco vale uno spot ... Comunicazione. Per la prima volta il gruppo Zonin investe in pubblicità televisiva negli Usa. Perché il mercato cresce, grazie ai giovani. Eccolo in anteprima... Il Prosecco Doc Zonin Cuvée 1821, appena presentato al Vinitaly, sbarca sulla tv americana. Dal 9 maggio a fine giugno sarà trasmesso all’interno delle più famose trasmissioni di cucina italiana degli Usa (come “Molto Mario”, “Everyday Italian” e “Giada at Ho- me”) uno spot fresco e giovane che nell’idea di Francesco Zonin, 36enne executive vice president della Casa vinicola Zonin con delega alla supervisione commerciale e marketing, rispecchia questo prodotto. “Un vino giovane per giovani e non solo” osserva Zonin, che dà il volto dell’azienda e nel filmato autoprodotto dal gruppo ci mette anche la faccia. “Ottimo per l’apentivo, si sposa brillantemente con tantissimi piatti”. Il Prosecco Zonin è da tempo un fenomeno internazionale, che la maison di Gambellara, vignaioli da quasi due secoli, esporta in 70 Paesi sui cinque continenti. “Ma il mercato a più alto potenziale per questo prodotto sono proprio gli Stati Uniti, che se fino a pochi anni fa non registravano performance di rilievo, oggi regalano trend sorprendenti” dice Zonin. “Da qui la volontà di essere sempre più attivi nella promozione e fare diventare il Prosecco un punto di riferimento anche in questo Paese, come già in Germania dove siamo i numeri uno”. Del resto gli States sono da tempo il primo mercato estero di Casa Zonin, con una crescita costante. Lo sottolinea l’ultimo dei tre figli del Cavalier Gianni, Michele Zonin, 33 anni, che in azienda si occupa dell’area finanziaria, mentre il primo figlio, Domenico, è vicepresidente con delega alla supervisione tecnico-enologica. “Nel 2010 il fatturato di Zonin Usa, la controllata che acquista e distribuisce i nostri prodotti (la stessa operazione è stata fatta con Zonin UK, mentre il prossimo passo sarà il Brasile, ndr), ha toccato i 32 milioni di dollari” dice Michele Zonin. E a testimonianza della fondamentale presenza sul mercato statunitense, l’azienda è stata appena insignita, tra 1.500 fornitori di tutto il mondo, del premio “William B. Darden Award - Supplier of the Year”. L’export di Zonin, che nel 2010 del 32%, rappresenta il 60% del giro d’affari di 107 milioni (+14,5%) con 28 milioni di bottiglie. “È una tendenza generalizzata del mercato: dall’apertura delle frontiere alla sempre maggiore qualità dei prodotti, a una congiuntura che in Italia non è delle più facili, con un consumo in calo da 40 a 35 litri pro capite” dice Michele Zonin. La casa vinicola lancerà a maggio con una campagna curata da Cernuto Pizzigoni & Partners la nuova linea di vini a marchio Collezione Francesco Zonin. “Dal Merlot al Nero d’Avola, passando per il Montepulciano d’Abruzzo, i nostri vitigni attraversano tutto lo Stivale” spiega Francesco Zonin. “Così, nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia abbiamo pensato di proporre al consumatore una linea di vini con cui scoprire questo patrimonio unico nel Paese”. L’azienda ha puntato sul rapporto qualità-prezzo con un costo a bottiglia di 4-5 euro. “La Collezione sarà un’esclusiva del mercato italiano fino a fine anno, poi andrà all’estero” aggiunge Zonin. Un terzo progetto vedrà la luce direttamente negli Stati Uniti dove in estate, al One Madison Avenue di New York, aprirà il wine bar Gustavo, in joint venture con il prosciutto Principe di San Daniele Spa. “Si tratta dell’attivazione dei Qr code sul retroetichetta delle bottiglie, per aprire a tutti le tenute Zonin, con tanti contenuti originali”. Tra questi, le ricette di celebri chef americani, per preparare piatti d’autore con i vini Zonin.

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