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Panorama / Economy

Lungarotti. Biomasse in cantina ... Un riconoscimento all’impegno per l’innovazione e ai risultati ottenuti con il primo impianto a biomasse in filiera completa di autoproduzione energetica dagli scarti di potatura delle viti. Per questo al Gruppo Giorgio Lungarotti di Torgiano, in provincia di Perugia, storica realtà vitivinicola umbra, ora gestita da due donne, è stato assegnato Best Practice-Bioenergy Italy 2011, attestato conferito da Anci e Cremona Fiere. Destinato alle imprese agricole e agli enti che realizzano strutture nel rispetto della natura e delle comunità locali, il riconoscimento è andato alla Lungarotti per l’impianto, da poco portato a regime per tutta la sua produzione, messo a punto insieme all’Università di Perugia. Si tratta di un sistema poligenerativo che supporta le diverse esigenze termiche dell’azienda, dal freddo al caldo, al vapore. “L’impianto” spiega Teresa Severini, responsabile marketing di Lungarotti, “ci consente un risparmio di 100 tonnellate annue di CO2 oltre a una forte riduzione di costi per il consumo di energia termica rispetto al sistema a combustibili fossili. Gli scarti di lavorazione così valorizzati da criticità si trasformano in un’opportunità per la nostra attività”. Il gruppo umbro, amministrato da Chiara Lungarotti (presidente del Movimento turismo del vino), ha un fatturato di 10 milioni di euro, esporta in tutto il mondo e con i suoi vini di eccellenza ha ricevuto numerosi premi. A Torgiano Lungarotti ha dato vita al Museo del vino e Museo dell’olivo ed olio, e gestisce Le Tre Vaselle, spa resort all’interno delle mura medievali di Torgiano. Grazie a Lungarotti Perugia ospiterà nel 2012 l’International Wine Tourism Conference and Workshop.

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