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Allegrini 2024

Panorama

Il calore dei grandi rossi italiani. Corposi, dolci, profumati alla mora o ispeziati al rovere mentoso. Di rango e tradizione ... Nella stagione invernale, a causa dell’umidità che del freddo, la brumosità del clima richiede il polposo calore dei grandi rossi della tradizione italiana. Come per esempio, il Novello di Teroldego Zeni 2004, il miglior macerato carbonico del mondo con il suo profumo di mora, dolcissimo o fragrante al palato.

Più su di rango, fino a toccare le vette dell’eccellenza, c’è il Brunello di Montalcino della Tenuta La Poderina 1999: un vino dalla notevole polpa, di grande morbidezza, con una speziosità del rovere mentosa e memorabile. Il miglior Brunello di sempre.

Carezze balsamiche e, anche in questo caso, mentoso provengono, invece, dal Barolo. Quello dell’anno è senza dubbio il Cannubi 2000 dei Marchesi di Barolo. Notevole anche il nebbiolo del Piemonte che in inverno tocca il suo autentico vertice.

Il calore e il colore puro della polpa dell’uva matura provengono dal maestoso La Poja 2000 di Allegrini, che nasce dall’uva madre dell’Amarone, la Corvina Veronese, per diventare un vino di potenza e persistenza prodigiose.

Infine, lo spirito del sole invernale del Mediterraneo lo si avverte nel Serramarocco 2002 della Tenuta di Serramarocco, un blend bordolese, prodotto nel Trapanese, d’assoluto valore internazionale.

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