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Panorama

Rossi e bianchi da primato. Dall'11 al 13 marzo “Sicilia en primeur” a Palermo ... “In Sicilia abbiamo la tradizione del bello, metà dei beni culturali italiani sono qui, e del buono, con una cucina inimitabile, per questo i nostri vini hanno un successo mondiale”. Parola di Lucio Tasca d’Almerita, presidente di Assovini Sicilia, che riunisce le principali aziende vinicole dell’isola. La Sicilia, in effetti, produce rossi d’Avola, un pregiato vitigno autoctono, e ottimi bianchi internazionali come lo Chardonnay e il Cabernet sauvignon. La valutazione ufficiale, in gergo il rating, della vendemmia 2004 sarà comunicata a un centinaio di giornalisti specializzati, metà dei quali stranieri, durante la seconda edizione della manifestazione Sicilia en primeur, che si svolgerà a Palermo dall’11 al 13 marzo. “Per moltissimo tempo” spiega Tasca d’Almerita “gran parte del vino siciliano è stato venduto sfuso, come vino da taglio, per l’altra gradazione alcolica”. Questo malgrado la Sicilia sia ricca di territori vocati alla produzione vinicola di alto livello. “A partire dagli anni ‘60” continua il presidente dell’Assovini “è cominciata la riconversione ai vini di qualità, che ha avuto il suo boom negli anni 80 e continua a crescere”. E oggi la Sicilia compete a pieno titolo con le terre emergenti del vino, come l’Australia e il Cile. “E’ perché produciamo un buon vino” conclude Tasca d’Almerita “e facciamo un buon marketing internazionale”.

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