Panorama

Il Barolo mette la minigonna ... Tutte Le Varianti Del Gusto Nella Collezione Boroli... Gli appassionati di Barolo potranno sfiziarsi spaziando nella collezione che Silvano Boroli sta mettendo insieme da un decennio.
Con il piglio dell’imprenditore di successo in altri campi, che punta a non essere secondo nemmeno in quello vinicolo (info@boroli.it).
Il Barolo, fèrmo per decenni a custodire la tradizione come le guardie del Pantheon, a un certo punto s’è messo la minigonna. Boroli, che non vuole trascurare alcuna nicchia, ha giocato le diverse opzioni. Veniamo dunque alle tre proposte che hanno allietato la mia tavola nei primi giorni di questo 2008.
A me, sostenitore da lungo tempo dell’innovazione anche nei mostri sacri, è piaciuto molto il Cerequio (annata 2003), nato nella piccola e preziosa borgata che è il quartiere Parioli delle Langhe. Fin dal primo sorso,mi sembrava di ballare un valzer, tale era la morbidezza di questo vino (50 euro circa in enoteca). Strano che i miei amici del Gambero rosso gli facciano mancare ancora i tre bicchieri. Chi ama la tradizione troverà il suo vino nel Villero (stesso prezzo), mentre chi vuole ammorbidirla con un qualche pudore sceglierà il Barolo classico (38 euro).
La Barbera d’Alba superiore Fagiani (24 euro) ha un sapore aperto, allegro e sobrio al tempo stesso. Lo Chardonnay Bel Ami Laraghe del 2005 (15 euro) è garbato e piacevole: una nota di merito sta nell’assenza di risentimenti legnosi che spesso offendono la delicatezza di questo vitigno.
Un’ultima parola di entusiasmo per il Barolo chinato: 39 euro per un grande vino da meditazione. A proposito: complimenti a Guido Boroli, giovane architetto figlio di Silvano e fratello di Achille, per la geniale ristrutturazione della cantina di Castiglion Falletto.