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Panorama

Nobile qualità con note wagneriane ... Il Sagrantino mi fa sempre pensare ai merli della torre duecentesca di Porta Sant’Agostino a Montefalco, austera città medioevale della provincia perugina. È vino ritto e aristocratico, senza le mollezze della moderna enologia. Vino wagneriano, oserei. Eppure, assaggiando l’annata 2005 del “25 anni” (Sagrantino in purezza) che Marco Caprai ha prodotto in nome del padre Arnaldo, ho risentito le sfumature romantiche che in certe partiture wagneriane si nascondono dietro le durezze delle note.
Grandi vini, quelli dei Caprai. Chi si spinge fino a Perugia per la Biennale di scultura, prosegua per Montefalco. Il vino cadetto della casa, Collepiano 2005, anch’esso frutto di sole uve Sagrantino, ha un’alta qualità che si nasconde negli spigoli.
I Caprai sono molto bravi anche fuori del loro tradizionale terreno. Lo prova l’Outsider 2005, uvaggio paritario tra Merlot e Cabernet Sauvignon che, nato per accompagnare carni e formaggi, ha esaltato un mio piatto di castagne. Eccellente il Sagrantino Passito 2005, mentre il Grecante 2007 con la sua solida e piacevole struttura ha un ottimo rapporto qualità/ prezzo (info@arnaldocaprai.it). In enoteca: Montefalco Rosso Riserva 2005, 20 euro; Collepiano Sagrantino 2005, 30 euro; Montefalco Rosso Doc 2006, 11 euro; Sagrantino 25 anni 2005, 60 euro; Sagrantino Passito 2005, 30 euro; Rosso Outsider 2005, 30 euro; Grecante 2007, 8 euro.

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