Panorama

E la vita si tinge di Bordeaux ... Romanzo di vino... In un libro dove si parla moltissimo di vino, tanto vale partire dal fondo della bottiglia: “Non vi ha mai sfiorato la certezza assoluta che, finalmente, la vita andrà per il meglio?”. Con questa speranza si congeda da noi il protagonista Wilberforce, introverso genio del computer, che nell’amicizia d’un enologo e nell’amore per l’affascinante Catherine crede d’avere trovato la felicità. Ma Torday, che ci aveva esilarato con “Pesca al salmone nello Yemen”, ha costruito questo acido e struggente “romanzo in quattro vendemmie” (così il sottotitolo) procedendo a ritroso nel tempo. Comincia con Wilberforce ubriaco che sborsa 6 mila sterline al ristorante per una rarissima bottiglia di Château Pétrus del 1982 e si dilata via via a inquadrare gli eventi, anche tragici, che l’hanno condotto a possedere una cantina di 100 mila bottiglie di pregio. Il Bordeaux diventa il colore di una vita alla deriva, mentre dalla scrittura limpida e implacabile di Torday affiora l’amaro retrogusto d’una morale della favola: “in vino veritas”, costi quel che costi.

“L’irresistibile eredità di Wilberforce”

di Paul Torday