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Panorama

Una Falanghina senza il diminutivo ... Una sera di metà febbraio, in una bella residenza
diplomatica all’estero, mi fu offerto un vino assai piacevole e curioso, una Falanghina a vendemmia tardiva 2010 dell’azienda campana Telaro. L’impressione fu subito positiva. Un nuovo assaggio al rientro in Italia conferma che non bisogna lasciarsi ingannare dal diminutivo di questo vino che in realtà è molto strutturato. La versione Vendemmia Tardiva risulterà intrigante per gli amanti del genere che potranno apprezzarne il retrogusto e l’eccellente rapporto fra qualità e prezzo. Il vino più noto prodotto dai sei fratelli Telaro, che riescono a gestire insieme e bene l’azienda fondata da papà Rosario, è l’Ara Mundi, un Aglianico in purezza allegro, bevibile, ammiccante come una giovane Barbera. Il Galluccio Rosso Monte Caruso 2008 è molto gradevole e con una certa personalità che mi ha convinto più del Calivierno (15 per cento di Piedirosso su una base di Aglianico) pur costando quasi la metà. Piacevole il Rosato dell’ultima annata a soli 5 euro.

into@initelarwt Prezzi indicativi di vendita in enoteca: Aia Mundi Galluccio doc rosso riserva, euro l3,50, Calivierno Roccamonfina rosso igt, euro 1350, Monte Caruso Galtuccio doc rosso, euro 7,50,
Falanghina Vendemmia Tardiva Roccamonfina igt bianco, euro 7,50, Aglianico Rosé Sorbello igt euro 5,00.

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