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Panorama

Settembre andiamo è tempo di vino passito ... Iniziato l’autunno, la vendemmia è nel pieno e il mosto riempie le botti in attesa di trasformarsi in vino. Alcuni grappoli però rimangono sui tralci o vengono gelosamente conservati nelle fruttaie, per dare vita a vini preziosi, i vini dolci. Nati con calma: “Un grande passito non viene prodotto per fare quadrare il bilancio aziendale. Non importa quanta cura, tempo ed energia siano necessari, quello che conta è la qualità assoluta” spiega infatti Marcello Bidini, grande capo di Tenuta Vitereta, cantina di Laterina (Ar), rappresentando perfettamente la filosofia che sta dietro alla creazione di questi vini, morbidi accompagnatori delle nostre serate autunnali, tra formaggi erborinati e piccola pasticceria secca. Per il passito ogni sforzo tende a mettere in bottiglia un nettare irripetibile, A cominciare dalla vendemmia, che può protrarsi anche fino a novembre, quando si attende la piena maturazione dell’uva e il perfetto grado zuccherino nell’acino. Durante la raccolta i grappoli vengono selezionati: solo i più maturi e spargoli (con acini radi) sono adatti alla produzione. Di un vigneto si usa al massimo il 30 per cento delle uve. La ricerca della concentrazione zuccherina avviene durante l’appassimento, che sì svolge sia in vigna sia in fruttaia. In alcuni casi si può sviluppare la Notrytis cinerea, o muffa nobile (quella del Sauternes), che rende questi vini ancora più complessi e interessanti. Infine, l’affinamento può compiersi sia in botte di rovere sia in fusti d’acciaio e può durare, a volte, anche 10 anni. Vini da meditazione li aveva definiti Luigi Veronelli: sorseggiarli, con i loro riflessi dorati, quasi avessero trattenuto il sole, induce infatti a un atteggiamento riflessivo, concentrato sul tempo che scorre, magari ascoltando musica o leggendo un libro. Aspettando, preferibilmente in due, che lo zucchero svolga il suo compito di nutrimento della mente.


Aquila del Torre - Picolit 2008 Colli orientali del Friuli

I grappoli del Picolit, naturalmente spargol4 danno vita a un vino di grande equilibrio, Dolce e profondo, mai stucchevole. Propone freschezza e sapidità. Perfetto con macaron di pan di spezie e foie gras, ma anche con le ostriche.

Gino Pedrotti Vino santo 1999 Lago di Cavedine, Trentino

Il Vino santo nasce da uve nosiola e protrae l’appassimento fino alla Settimana santa (da cui il nome). Poi affina per 10 anni fra botti d’acciaio e barrique. Perfetto dosato, può essere abbinato a biscotti e dolci secchi.

Pieropan Recioto di Soave 2008 Le Colombare Colline Soave Classico

Proveniente da uva garganega, in vigne risalenti al 1890. Giallo dorato, sentori di albicocca
appassita e mela cotogna. Otti,no il matrimonio fra Recioto e pandoro di Verona.

Ezio Cerruti Sol 2007 Langhe, Piemonte

Qui i grappoli di moscato appassiscono in vigna, dove l’uva è nata e cresciuta, così che ogni annata risulta diversa da un’altra. Elegante con note di spezie e frutta gialla. Perfetto con castelmagno ben stagionato.

Capellini Sciacchetrà 2008 Liguria-Parco nazionale delle Cinque Terre

Agricoltura eroica su e già dai muretti a secco e scorci mozza fiato: qui nasce il bosco, vitigno principale dello Sciacchetrà. Splendido color ambrato con riflessi dorati e profumi di ananas e canditi. Da provare con i canestrelli.

Barattieri Vin Santo Albarola 1999 Colli piacentini

Qui è la malvasia di Cundia che appassisce sui graticci prima di affinarsi per 10 anni in botti chiamate “caratelli”. Color mogano con aromi di nocciola, fichi e zabaione. Da provare con formaggi di malga stagionatissimi.

Le Piane Cristino 2010 Isola di Capraia (Li)

Piccola azienda con un interessante progetto basato sull’agricoltura biologica. L’aleatico passito presenta gli aromi della macchia mediterranea, perfettamente corrispondente il palato. Da bere con castagne e un buon sigaro, ascoltando “Epoca” dei Gotan Project.

Tenuta Vitereta Occhio di pernice 2004 Terranuova Bracciolini (Ar)

Il re dei passiti a bacca rossa, sangiovese 100 per cento. I grappoli appassiscono appesi a fili d’acciaio. Poi il vino invecchia almeno sei anni in caratelli di rovere. Cremoso e avvolgente, da gustare bene anche da solo.

Ferrande Passito di Pantelleria 2006 Isola di Pantelleria

I grappoli di zibibbo nascono in conche scavate intorno alle viti per difenderlo dal vento, Color ambra, con riflessi dorati. Profumo e gusto di uva passa. Da gustare con gorgonzola piccante.

De Bartoli Bukkuram 2007 Isola di Pantelleria

Marco De Bartoli è mancato da poco e la traduzione dall’arabo di Bukkuram, padre della vigna, suona oggi come un omaggio al fondatore. I sentori di albicocca di questo passito lo rendono adatto al cioccolato fondente.


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