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Panorama

Un pugliese
garbatissimo
e dialogante ... La passione per il vino (il vostro cronista ne sa qualcosa) è spesso così violenta e irrimediabile che bisogna seguirla con una sorta di lucida follia. È quanto accaduto nel 2002 a Beppe Di Maria, imprenditore pugliese trapiantato al Nord dove ha raggiunto i vertici nel mercato delle auto di lusso. Ma il richiamo della terra è irresistibile ed ecco Di Maria comperare una masseria del ‘500, spandervi intorno ettari di buon vigneto e partire con la sua azienda Carvinea con vini classici. Il progressivo avvicinamento agli autoctoni pugliesi lo ha portato al desiderio più arduo: rilanciare un vitigno ormai dimenticato come l’Ottavianello. È stato fatale in questo senso l’incontro con il grande enologo Riccardo Cotarella che dapprima, secondo il suo costume, lo ha scoraggiato e poi lo ha preso per mano, novello Virgilio, accompagnandolo ai confini del paradiso. L’Ottavianello (Otto) appena uscito di cantina è del 2014. Al primo impatto non sembra un vino pugliese perché della regione non ha il piglio ruvido e affascinante. Otto è invece vellutato e garbatissimo, discorsivo e dialogante. La Puglia torna nella profondità del retrogusto. Chissà quale altra novità sta meditando la diabolica coppia.

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